Museo storico a quota 700 mila foto
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Proprio mentre gli operai proseguono i lavori per sistemare i nuovi locali dell’archivio fotografico, nella Sala Capitolare del Convento di San Francesco in Città Alta si è festeggiato mercoledì 28 gennaio l’arrivo di tre nuovi fondi fotografici che documentano la storia bergamasca nel Novecento: Pesenti, Tito Terzi e Nicola Burgarella.

Alla conferenza stampa di presentazione Emilio Moreschi, amministratore delegato Fondazione Bergamo nella storia, Roberto Sestini, presidente Fondazione Sestini e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che è anche presidente della Fondazione Bergamo nella storia, incaricata dell’archiviazione fotografica. Il Museo storico ospiterà tre sale climatizzate con tutti gli strumenti di sicurezza per permettere di conservare le circa 700mila immagini acquisite negli anni.

I lavori sono realizzati grazie al contributo della Fondazione Sestini, che sosterrà i costi per le opere e al Comune di Bergamo, che si farà carico delle pratiche relative alla prevenzione incendi. Allo stesso tempo si procede al restauro e alla digitalizzazione del patrimonio. «L’archivio diventerà una fonte per gli storici, ma allo stesso tempo ne usufruiranno i cittadini - ha commentato il sindaco -. Con una mole così grande di immagini, l’idea è di costruire una serie di mostre tematiche, che possano mettere in luce di volta in volta aspetti diversi della storia del nostro territorio».

I tre fondi acquisiti nel 2014 presentano ognuno caratteristiche peculiari. Il fondo Terzi raccoglie circa 42.000 diapositive realizzate da Pier Achille «Tito» Terzi, promotore della rivista Orobie e di numerose pubblicazioni monografiche dedicate al territorio montano bergamasco. Il fondo Pesenti, acquisito dal fotografo Elio Velardita Pesenti grazie al contributo della Fondazione Sestini, si compone di circa 100.000 immagini relative all’Isola Bergamasca realizzate nel corso di un secolo dallo studio fotografico Pesenti di Ponte San Pietro. Particolare la storia del fondo Nicola Burgarella (2.000 immagini), fotografo siciliano emigrato dopo la guerra in Valle Brembana in cerca di lavoro. Burgarella a metà degli anni Cinquanta aprì uno studio - «Foto Niko» - a Zogno, con una succursale estiva a Serina, per venire incontro alle esigenze dei numerosi villeggianti.

La realizzazione dei nuovi ambienti di deposito consentirà di creare un archivio digitale della fotografia fruibile sia presso il museo, sia online.

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