«Non entrate in banca, rubano soldi»
Anziano finisce a processo per stalking

«Non entrate, lì dentro lavora un ladro». Quelle piazzate davanti alla banca erano state tollerate pur con un certo fastidio. Il destinatario delle illazioni, però, stanco di sopportare, ha infine optato per la denuncia.

E così lui, un pensionato di 78 anni, assistito dal Dipartimento di salute mentale di Trescore, martedì è stato rinviato a giudizio per stalking dal gup Ciro Iacomino.

Tutto è iniziato circa tre anni fa, quando l’uomo, vedovo, ha cominciato a lamentare ammanchi sul conto corrente aperto all’Intesa Sanpaolo di via Verdi a Villongo. Nel mirino del 78enne è subito finito il responsabile degli investimenti della filiale, un cinquantenne che vive in un paese limitrofo. L’anziano sostiene che il dipendente sarebbe il responsabile della sparizione di circa 100 mila euro. Il bancario, che nel procedimento per stalking si è costituito parte civile con l’avvocato Pierfrancesco Pinessi (ha chiesto un risarcimento di 40 mila euro) e che viene definito da tutti come irreprensibile, respinge le insinuazioni. Mercoledì 17 dicembre anche la banca è scesa in campo per ribadire che, «come già espresso in sede legale, non sussistono errori o mancanze di Intesa Sanpaolo relativamente alla questione. Pertanto, confermiamo la totale correttezza dell’operato della filiale e del collega vittima di questa infondata e sgradevole vicenda».

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