Orio, i Comitati all’attacco
«Rumori, i sindaci cosa aspettano?»

«Cosa aspetteranno ancora i sindaci, prima di assumere posizioni ferme a difesa del loro territorio?». Se lo chiede il «Coordinamento dei comitati aeroportuali di Bergamo, Seriate, Bagnatica e Grassobbio», in un comunicato stampa.

«Cosa aspetteranno ancora i sindaci, prima di assumere posizioni ferme a difesa del loro territorio?».

Se lo chiede il «Coordinamento dei comitati aeroportuali di Bergamo, Seriate, Bagnatica e Grassobbio», in un comunicato stampa che segue la pubblicazione dei dati Arpa sull’inquinamento acustico legato all’aeroporto di Orio al Serio.

Si chiede anche, il Coordinamento: «Cosa esigerà l’Asl davanti all’evidente rischio per la salute dei cittadini?». E ancora: «Come potrà la Procura continuare ad archiviare istanze sacrosante sollevate dai cittadini, rispetto, ad esempio, all’illegittimità dei voli notturni?».

Va all’attacco, il Coordinamento, parlando di «indifferenza verso il clamoroso, niente di nuovo sotto il sole quando si parla dell’aeroporto di Bergamo.Rispetto ai dati diffusi da Arpa sull’inquinamento acustico causato dal Caravaggio – si legge nel comunicato – viene spontanea una domanda: che la chiusura dello scalo avrebbe abbassato i livelli di inquinamento era davvero così imprevedibile e inaspettato? Al contrario, merita tutta questa risonanza e considerazione l’ipotesi (formulata davvero con tempismo…) di impiego di qualche aeromobile meno rumoroso a partire dall’ormai “prossimo” 2017?» Il riferimento è al progetto dei nuovi velivoli di Ryanair ma – aggiunge il Coordinamento– «il paziente è gravemente malato e noi ci vantiamo di iniziare la cura tra 3 anni? Complimenti a Bergamo per il cambio di passo!».

Il Coordinamento sottolinea come Arpa, attesti «numeri alla mano, l’invasività dell’attività dello scalo, usando valori compatibili e coerenti con quanto previsto dai Piani acustici comunali: non ci sono solo gli aerei, certo, ma è il loro passaggio a far esplodere il rumore a livelli incompatibili con una qualità della vita accettabile». Numeri «inequivocabili».

Poi l’attenzione si fa precisa sui voli notturni: «Per la prima volta viene estrapolata e fornita la componente notturna del rumore, e come volevasi dimostrare vengono superati quei 60 db oltre i quali l’attività notturna non è consentita».

È a questo punto che «scattano» le domande per le Istituzioni, volte a sapere quali provvedimenti potranno essere presi per affrontare la situazione, a difesa di cittadini e territorio. «Da semplici cittadini ci rivolgiamo alle nostre Istituzioni – scrive il Coordinamento –, sempre con rispetto. A loro spetta dare delle risposte concrete ed efficaci; sempre che, dei loro cittadini, abbiano rispetto».

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