Parco Ovest, tesoro verde
13 ettari in cerca di soluzioni

Bergamo, la maxi area di 13 ettari tra la ferrovia, la superstrada e via San Bernardino, oggi è un prato incolto e un bosco abbandonato.

Tra il 2011 e il 2012 iniziava a prendere forma, nell’ambito di un accordo tra Legambiente e il Comune di Bergamo. Allora Timberland, il noto marchio di calzature e abbigliamento, regalava e piantumava 4 mila alberi, carpini, olmi, biancospini, querce, fuscelli oggi diventati piante alte due metri.

Un intervento realizzato in un limbo temporale, nell’attesa cioè che l’ambito di trasformazione del Parco ovest, che risale a 15 anni fa, partisse. Il parco infatti è uno standard qualitativo legato all’ambito di trasformazione ex Gres, che prevede 8,5 milioni di euro in opere pubbliche, in pieno stallo, e circa 200 appartamenti. Oggi tutto è ancora fermo, in attesa che l’operatore privato decida il da farsi.

Anche noi abbiamo fatto una passeggiata al «Parco ovest, oasi di biodiversità e luogo per imparare a osservare e ascoltare, angolo di natura in Lombardia», così si legge nei cartelli posizionati dal Comune di Bergamo. E la biodiversità certo non manca, anche grazie alla presenza degli orti urbani, una lunga striscia di terra ritagliata proprio sotto il sedime ferroviario. Qui gli ortolani sono di casa, coltivano file di pomodori, fagiolini e zucchine, qualcuno tiene anche delle galline. Ma gli unici a viverlo sono loro e sarà così almeno fino alla fine dell’anno, quando i benefici concessi all’operatore privato dal Decreto del Fare (una proroga degli obblighi previsti dalle convenzioni urbanistiche, come il pagamento delle fideiussioni nel caso di un ritardo con l’avvio del cantiere) saranno scaduti.

È di marzo una nuova ipotesi per l’area, su cui sta lavorando lo studio Ruggi di Torino, per la realizzazione del 20-30% del residenziale previsto, destinando il resto ad alloggi temporanei, fino a un massimo di 18 mesi, per studenti, docenti o lavoratori che arrivano da fuori, una sorta di albergo sociale sulla falsa di riga si quello realizzato a Torino con «Sharing».

Intanto, per capire cosa ne sarà del parco, Legambiente ha sollecitato la Giunta: «Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con la cittadinanza agli assessori Stefano Zenoni e Leyla Ciagà - spiega Nicola Cremaschi, presidente circolo Legambiente Bergamo -. Ci hanno confermato che formalmente non possono fare nulla, tutto è nelle mani dell’operatore, almeno fino a dicembre. L’unica cosa che il Comune può fare è chiedere un minimo di manutenzione e il taglio delle piante. In autunno ci troveremo per presentare agli amministratori il progetto di un parco sensoriale al Parco Ovest, elaborato dai ragazzi delle scuole. L’obiettivo è capire l’evoluzione del parco e cosa ne pensano gli assessori del lavoro fatto con il progetto partecipato».

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