Petteni, attacco frontale a Trenord
La replica: conti e investimenti a posto

«Regione Lombardia non può continuare a stare con le mani in mano su Trenord. I servizi sono sempre più scadenti, le scelte strategiche puntualmente rinviate. La situazione è diventata insostenibile e a farne le spese sono i dipendenti e migliaia di pendolari».

«Regione Lombardia non può continuare a stare con le mani in mano su Trenord. I servizi sono sempre più scadenti, le scelte strategiche puntualmente rinviate. La situazione è diventata insostenibile e a farne le spese sono i dipendenti e migliaia di pendolari».

Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, denuncia la situazione di grave stallo che si è ormai determinata nella società di trasporto che gestisce il servizio ferroviario in Regione Lombardia.

«Vogliamo lanciare un vero e proprio grido d’allarme per la situazione in cui oggi viene tenuta Trenord, azienda nata da una sfida importante a cui anche la Cisl e i sindacati avevano creduto, ma che oggi versa in difficoltà e soprattutto non è veramente governata come servirebbe», afferma Petteni.

«Il servizio ferroviario regionale necessita di continui miglioramenti, ma i risultati in termini di servizio e di funzionalità dell’azienda non fanno altro che peggiorare, al di là dell’arrivo di alcuni treni acquistati in passato – aggiunge -. Non si lavora sulla manutenzione e sugli investimenti, ai dirigenti già con la valigia in mano non subentrano scelte manageriali efficaci. Assistiamo solo ad un balletto di voci e di nomi inconcludenti».

Secondo Petteni, Regione Lombardia e Trenitalia «hanno responsabilità evidenti e devono procedere a scelte immediate e forti». «Mancano solo nove mesi a Expo - ricorda il segretario generale della Cisl Lombardia - e non vorremmo pagare allora scelte non fatte oggi. Il sindacato, Cisl in testa, ha fatto in Trenord accordi coraggiosi e innovativi di flessibilità contrattuale, perché l’azienda ci parlava di sviluppo e di potenziamento del servizio. Dove è finito tutto questo?».

Infine, Petteni avverte: «Come sindacato non staremo certo con le mani in mano lasciando l’azienda in questa situazione. Ci attiveremo perché le scelte che servono al rilancio dell’azienda siano davvero prese senza indugi, a partire dalle responsabilità della Regione».

La replica di Trenord: «I nostri conti sono in ordine, come dimostra la semestrale con 6,9 milioni di euro di utile netto e un margine operativo lordo di 35,9 milioni di euro, in aumento del 36% rispetto al 2013. Ciò dimostra che la gestione dell’azienda è assolutamente sotto controllo. I conti a posto sono frutto di precise politiche di gestione e servono per sostenere gli investimenti e garantire miglioramenti non effimeri al servizio»

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Trenord risponde «alle critiche con i fatti: i primi 5 treni dei 63 ordinati sono già in circolazione, mentre a settembre entreranno in servizio altri 2 convogli. Per Expo 2015, circoleranno in Lombardia 39 convogli nuovi di zecca per il servizio pendolare lombardo, mentre i rimanenti lo saranno nei mesi successivi. Per chi conosce il sistema ferroviario è noto come siano in corso importanti lavori di ammodernamento delle reti che hanno una inevitabile incidenza sugli indici di puntualità. Ma un adeguamento della capacità dell’infrastruttura è una condizione essenziale per garantire il miglioramento del servizio che sia tangibile e permanente, ben oltre l’orizzonte Expo, per tutti i pendolari lombardi».

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