Pioggia: bombardamento liquido
da 295 millimetri d’acqua all’ora

Una pioggia intensa, scrosciante e senza pause. Così è stato descritto il forte nubifragio che ha raggiunto punte da 130 millimetri di pioggia con frequenze da 295 millimetri d’acqua all’ora. Cinque ore di danni e paura. Allagamenti e frane: 500 chiamate ai pompieri.

Una pioggia intensa, scrosciante e senza pause. Così è stato descritto il forte nubifragio che ha raggiunto punte da 130 millimetri di pioggia con frequenze da 295 millimetri d’acqua all’ora.

Cinquecento telefonate da parte dei cittadini, trecento interventi e ottanta vigili del fuoco impegnati in sole cinque ore, tra le 3 e le 8 di mercoledì 25 giugno: questi i numeri record dell’emergenza maltempo in Bergamasca.

La notte e le prime ore del mattino sono state le più critiche, poi verso mezzogiorno la situazione si è via via calmata. Centinaia le strade e le case allagate, gli alberi caduti sulle provinciali, persino un fulmine abbattuto su un’abitazione che ha distrutto il tetto e costretto due famiglie fuori casa.

Problemi anche agli svincoli dei caselli autostradali, mentre nel tratto di provinciale Sarnico-Castro si è sollevato l’asfalto e la strada è stata chiusa. «Sono stati trattenuti in servizio gli uomini dei turni smontanti alle 8, che proseguiranno fino a cessato allarme - spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco Agatino Carrolo in un mezzogiorno infuocato di telefonate -. Tra le 6 e le 11 l’emergenza è proseguita impegnando 40 automezzi in 50 interventi tra prosciugamenti, taglio di alberi pericolanti, soccorso a persone anche con l’utilizzo di gommoni. A Bonate Sopra abbiamo prestato aiuto a una decina di cittadini in difficoltà grazie ai nostri mezzi nautici».

Nel pomeriggio la pioggia ha concesso una tregua ma il lavoro dei pompieri è proseguito per tutto il giorno. «Voglio assicurare i cittadini che i vigili del fuoco sono pronti a intervenire in ogni momento, siamo in allerta anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Il meteo sembra destinato a diventare più favorevole e dunque potremo dedicarci agli interventi tipici del dopo-emergenza».

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