Pontirolo, migliaia ai funerali di Angelica
Una fede salda, grande e profonda

Ha combattuto con fede salda, «grande e profonda. Dobbiamo veramente imparare tutti da lei». Così il parroco ai funerali di Angelica Tiraboschi a Pontirolo.

Erano in migliaia ai funerali della ragazza morta sabato, a 19 anni, dopo 14 mesi di lotta contro il cancro al seno. C’erano i coscritti del 1995, il coro degli amici del Rinnovamento nello spirito che intona canti di gioia. E il papà Marcello che dall’inizio alla fine della celebrazione è rimasto in piedi.

«Angelica con la sua vita ha espresso questa realtà», ha detto all’omelia il parroco don Fabio Pirotta, collegandosi alla prima lettera di Giovanni in cui si legge «vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere figli di Dio, e lo siamo realmente».

«Angelica ha espresso la gioia della vita, il silenzio del dolore, la forza della fede» ha detto il parroco e ha citato ciò che lei amava cantare: «Io credo in te Gesù, appartengo a Te Signor, è per Te che io vivrò». Sono le tre frasi che aprono la lettera lasciata dai genitori Marcello e Romina sul davanzale di casa, l’estratto dei pensieri più belli della loro figlia, che le centinaia di persone venute a visitare la camera ardente si sono portati via, stupendosi.

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