Porta sud, l’altra città in città
Viaggio nella terra dell’abbandono

Porta sud, lo spazio alle spalle dello scalo ferroviario, è una terra di mezzo, terre di nessuno abitate da chi vive ai margini della società. Sono aree vuote, lontane dal via vai del traffico cittadino, che proteggono chi in città non vuole – e non può – starci.

Porta sud, lo spazio alle spalle dello scalo ferroviario, è una terra di mezzo, terre di nessuno abitate da chi vive ai margini della società. Sono aree vuote, lontane dal via vai del traffico cittadino, che proteggono chi in città non vuole – e non può – starci. uno di questi luoghi: il più grande di Bergamo.

Va, da ovest, dalla Malpensata (più esattamente dall’ex gasometro), fino a toccare a est il quartiere Boccaleone. Per avere un’idea di quanto sia vasto, si prenda il centro: è come camminare dall’inizio del Sentierone fino a via XX Settembre, poi risalire da via Sant’Alessandro fino a via Garibaldi, da lì prendere la rotonda, continuare su via Petrarca e scendere da largo Bortolo Belotti per arrivare al punto di partenza.

Porta Sud, è il più grande centro dimenticato. Un immenso buco piazzato in mezzo alla città dove trovano riparo senzatetto e tossicodipendenti. Lo spettacolo che si staglia di fronte è desolante. Un susseguirsi di spazi pieni di ogni cosa accatastata negli anni e di siringhe usate.

Il viaggio in questa terra di mezzo su L’Eco di Bergamo in edicola il 21 luglio

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