Provincia, il programma di Rossi:
«Rappresenterò tanti bergamaschi»

Matteo Rossi, candidato alla presidenza della Provincia di Bergamo, presenta il suo programma a una settimana dalle elezioni, un progetto «orientato a una rappresentanza ampia dei bergamaschi».

Matteo Rossi, candidato alla presidenza della Provincia di Bergamo, presenta il suo programma a una settimana dalle elezioni, un progetto «orientato a una rappresentanza ampia dei bergamaschi». Ecco le sue parole.

«A una settimana dalle elezioni per il nuovo presidente della Provincia di Bergamo sono a diffondere il progetto amministrativo sul quale mi impegno, se eletto, per i prossimi quattro anni. Il progetto qui esposto è orientato ad una rappresentanza ampia dei bergamaschi».

«È infatti chiaro che il nuovo Presidente della Provincia, soprattutto all’avvio di questa delicata riforma istituzionale, deve assumere un ruolo costituente divenendo non espressione di una singola parte politica ma rappresentante di tutti i sindaci bergamaschi, delle loro visioni e peculiarità e, attraverso ciò, dell’intera comunità».

«Per fare ciò è però necessario avere delle proposte chiare: lo sviluppo della comunità bergamasca passa necessariamente dalla capacità della politica di avere visione del futuro, di elaborare strategie, fare progetti e condividerli. Coesione e innovazione, Europa e riqualificazione ambientale ed energetica, protagonismo dei territori attraverso le costruzione della aree omogenee, sono queste le principali direzioni in cui si muove il progetto».

«La guida della trasformazione avviene solo se si è portatori di un pensiero strategico, orientato al medio lungo periodo, che sa collocare il procedimento amministrativo in relazione agli obiettivi di sviluppo, che privilegia il cambiamento positivo alla conservazione dello status quo».

«In questo momento di palese difficoltà e disorientamento, nel quale le istituzioni più ampie sembrano prigioniere della dimensione burocratica ed incapaci di tracciare percorsi virtuosi di crescita, sono convinto che occorra riproporre con forza la necessità della politica, come occasione di confronto aperto tra le persone attorno alle idee e non agli schieramenti pregiudiziali. Occorre assumere finalmente una logica object oriented, dove il compito dell’istituzione è la ricerca delle condizioni perché il territorio si sviluppi e non solo il controllo che tutte le carte siano in regola. Si tratta di fare un piccolo ma decisivo salto logico: dalla scrivania al territorio».

«Mi impegno a lavorare perché sia il Consiglio Provinciale che l’Assemblea dei Sindaci, riescano davvero a divenire spazio di espressione qualificata della comunità bergamasca, dei suoi territori e dei suoi amministratori, di qualunque orientamento essi siano. L’auspicio è che la fatica di questi tempi difficili ci permetta di ridare ampie opportunità di lavoro alla nostra comunità, coerenti con la sua voglia di fare, perché si riesca a rimettere a bolla la prospettiva del nostro cammino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA