Prima gli svizzeri? Il 58% vota sì
Il Canton Ticino vuole meno italiani

«Il Ticino alza un muro contro lavoratori italiani». I sì alla consultazione «Prima i nostri» chiesta dalla destra nazionalista dell’Udc e dalla Lega dei Ticinesi hanno vinto con 58%.

I cittadini del Canton Ticino chiedono che si pongano limiti ai lavoratori frontalieri. Il referendum,«Prima i Nostri», della destra nazionalista Udc con il sostegno della Lega dei Ticinesi, ha ottenuto il 58% di sì. Duro Gentiloni: libera circolazione o conseguenze. Con limitazioni «ii rapporti con Ue a sono rischio».

Il testo sottoposto agli elettori del cantone al confine con l’Italia, dove lavorano ogni giorno circa 62mila frontalieri, chiede che sul «mercato del lavoro venga privilegiato, a pari qualifiche professionali, chi vive sul territorio».

Il senso politico del risultato è l’insofferenza dell’elettorato ticinese nei confronti della crescente presenza di lavoratori provenienti dall’Italia (circa 62 mila) nel Cantone; il voto non avrà effetti pratici immediati e concreti dal momento che le leggi sul mercato del lavoro sono materia esclusiva del governo centrale di Berna; ma i pendolari provenienti da Lombardia e Piemonte che quotidianamente varcano il confine sono accusati di provocare un fenomeno di ribasso generalizzato dei salari.

Immediate le reazioni politiche dall’Italia; l’europarlamentare di Forza Italia Lara Comi ha chiesto che Bruxelles adotti immediatamente misure contro la Svizzera nel caso in cui dovessero verificarsi atti discriminatori nei confronti dei lavoratori italiani.

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