Ricusazione beffa per 5 ultrà catanesi
Lunedì la sentenza del maxiprocesso

Respinta con beffa: ogni ricorrente dovrà pagare 1.300 euro alla Cassa delle ammende, oltre quattro volte la multa che rischia in caso di condanna per il reato contestato (rissa), ovvero 309 euro.

Così la Corte d’Appello di Brescia ha bocciato l’istanza con cui i legali dei tifosi del Catania (a processo con gli atalantini) alla vigilia della sentenza intendevano ricusare il giudice, Maria Luisa Mazzola.

A dover mettere mano al portafogli saranno cinque dei 56 tifosi catanesi finiti a processo nell’ambito dell’inchiesta del pm Carmen Pugliese sul tifo violento a Bergamo. Attraverso i loro legali avevano presentato istanza di ricusazione nei confronti del giudice, ritenendola incompatibile con ogni eventuale verdetto riguardo ad alcuni dei capi di imputazione oggetto del processo, ovvero quelli relativi agli scontri fra tifosi catanesi e atalantini, avvenuti nel settembre del 2009 all’angolo tra via Baioni e via Pinetti.

Contro la decisione della Corte d’Appello i legali dei catanesi potranno ricorrere in Cassazione, ma la decisione di Brescia consentirà al giudice Maria Luisa Mazzola di pronunciare la sentenza nei confronti dei 143 imputati del maxi processo, senza stralciare alcun capo di imputazione. L’appuntamento con il verdetto è per l’udienza di lunedì 20 aprile, dopo le repliche del pm Carmen Pugliese alle arringhe degli avvocati difensori.

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