Rifiuti nel Cherio, fiume da salvare
Allerta sul web e volontari al lavoro - Foto

Sulla pagina Facebook del gruppo «Sei di Palosco se...» si accende il dibattito su una serie di immagini in cui si vedono pesci morti e carcasse di animali. Il caso segnalato anche all’Asl. Nei giorni scorsi gli interventi di pulizia degli argini.

Le fotografie comparse nella mattinata del 29 marzo (l’autore scrive di averle scattate la mattina stessa) sulla pagina del gruppo di Palosco sono state raccolte e trasmesse da una lettrice anche all’Asl: «In rete – scrive Marzia Pezzotta, che ci ha inviato per conoscenza l’email da lei inviata all’Asl – sono state pubblicate queste fotografie (pesci morti, carcasse di conigli e per finire addirittura quella di un vitellino) relative al fiume Cherio dal ponte Bettolino fino alla foce. Di questo fatto è stata avvisata l’Arpa, sono arrivate le guardie provinciali, ma non sono arrivate più a monte, dove sono state scattate queste fotografie».

«Ritenevo doverosa – prosegue – questa segnalazione nella speranza che qualcuno possa determinare le responsabilità di questo disastro, in un fiume dove quotidianamente vedo pescatori certamente ignari di quanto accade più a monte».

Il tema è molto sentito nella zona. Proprio nei giorni scorsi, infatti, l’operazione «Cherio sicuro» promossa dall’assessorato comunale all’Ambiente e all’Ecologia di Trescore, ha coinvolto anche Palosco con Casazza, Vigano San Martino, Borgo di Terzo, Berzo San Fermo, Luzzana, Entratico, Trescore, Gorlago, Carobbio e Calcinate. Sotto la lente dei volontari sono finiti 10 chilometri di fiume, suddiviso per l’occasione in undici cantieri.

«Il 28 marzo a Palosco – scrive Raffaello Costardi, che ha partecipato alla pulizia del fiume e ci ha inviato la fotografia qui sotto – abbiamo fatto la pulizia del Cherio di pertinenza del Comune di Palosco: pulizia della sporcizia gettata sugli argini e taglio degli alberi pericolanti e rimozione delle radici che stavano nel letto del fiume».

«Alle 7 del mattino – prosegue Costardi – era già presente anche il nostro sindaco, Massimo Pinetti, alle prese col taglio degli alberi “armato” di motosega, il fratello con trattore e carro per il carico del materiale di risulta, la mia impresa con muletto telescopico e autocarro, la Protezione Civile e volontari del paese con sacco dello sporco per raccogliere l’immondizia abbandonata».

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