Notte trascorsa in un capanno
Ora Matteo Scaglia sta bene

Era in giro in bicicletta e, incamminatosi sul monte Canto, è stato sorpreso dalla pioggia battente. Ha avuto quindi paura e, senza cellulare, ha preferito ripararsi in un capanno. È questa la versione di Matteo Scaglia: così ha spiegato il suo allontanamento da casa.

Era in giro in bicicletta e, incamminatosi sul monte Canto, è stato sorpreso dalla pioggia battente. Ha avuto quindi paura e, senza cellulare, ha preferito ripararsi in un capanno dove ha trascorso la notte. È questa la versione di Matteo Scaglia: così ha spiegato il suo allontanamento da casa, ore di angoscia per la famiglia del ragazzino di 15 anni.

Ora Matteo sta bene ed è a casa con la sua famiglia: il giovane era scomparso nel pomeriggio di martedì 25 marzo a Calusco d’Adda. Sul caso hanno indagato le forze dell’ordine, i carabinieri di Calusco e Bergamo in primis, con i vigili del fuoco di Bergamo e Dalmine e i familiari, che hanno vissuto ore di apprensione.

Matteo era uscito di casa poco dopo le 15, aveva preso la mountain bike e uno zainetto ed era sparito nel nulla. lasciando a casa il cellulare. Da martedì pomeriggio vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri, familiari e parenti lo hanno cercato disperatamente fino a tarda serata: è stato rintracciato a Calusco d’Adda nelle prime ore del mattino di mercoledì 26 marzo da un’amica della mamma che lo ha riaccompagnato a casa.

Matteo aveva quindi preso la bici, ma non il cellulare, per fare un giro: arrivato a Villa d’Adda avrebbe lasciato la mountain bike per poi salire a piedi sul Monte Canto: la forte pioggia e il terreno scivoloso lo hanno fatto desistere. Ha preferito quindi non tornare indietro, cercando un riparo per la notte. Da qui la mattina il ritorno verso casa.

Matteo Scaglia, 15 anni, è studente del liceo Mascheroni di Bergamo, piccolo campione di nuoto. «È salito sul treno a Bergamo e sono andato a prenderlo in auto alla stazione di Calusco – aveva raccontato martedì sera il papà Giuseppe – poi siamo andati insieme a pranzo dalla nonna. Verso le 15 l’ho riaccompagnato a casa dicendogli che entro 20 minuti sarebbe arrivata la mamma. L’ho salutato e sono uscito. Venti minuti dopo mia moglie è arrivata a casa e non l’ha trovato. Abbiamo visto che ha preso la mountain bike e lo zainetto di scuola, ci ha messo dentro una felpa e un ombrello e ha lasciato il cellulare a casa».

Alle 18, non vedendolo rientrare, i genitori erano andati dai carabinieri di Calusco d’Adda. L’allarme è scattato immediatamente e sono partite le ricerche che si sono concluse positivamente intorno alle 7 di mercoledì mattina. Nelle prime ore di mercoledì anche l’elicottero e i sommozzatori dei vigili del fuoco erano stati allertati per ripartire con le ricerche sospese a notte inoltrata. poi la bella notizia.

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