Rouen, gli attentatori erano francesi
Uno aveva il braccialetto elettronico

I due assalitori che hanno ucciso un parroco a Rouen sono entrambi francesi. Lo riferisce BFM Tv. I terroristi sono entrati nella chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray armati di coltelli.

Hanno preso in ostaggio i fedeli poco prima di aggredire e uccidere il parroco, Jacques Hamel, 84 anni, tagliandogli la gola. I due sono stati uccisi dalle Bri, le Brigate di pronto intervento delle forze di sicurezza, mentre una terza persona è stata fermata. Secondo informazioni raccolte dal quotidiano Le Monde, il ragazzo fermato sarebbe “un minorenne” legato a uno dei due assalitori.

Uno dei due terroristi, identificato finora solo con le iniziali A. K., sarebbe un cittadino francese di 19 anni. Nel 2015 avrebbe tentato di raggiungere la Siria per due volte, una via Monaco di Baviera, l’altra passando invece per Ginevra. Il 14 maggio 2015, secondo quanto riferisce il quotidiano svizzero La Tribune de Génève sarebbe stato arrestato all’aeroporto, detenuto ed estradato in Francia dove sarebbe stato incriminato per associazione a delinquere di stampo terroristico. Dopo essere rimasto in carcere sarebbe stato scarcerato e messo in libertà vigilata con l’obbligo di indossare il bracciale elettronico per la geolocalizzazione.

L’Isis ha rivendicato l’attentato attraverso l’agenzia Amaq, parlando di un «attacco perpetrato da “due soldati” del califfato». Secondo una testimonianza i due uomini, definiti inizialmente “due squilibrati”, gridavano «Daesh, Daesh», Isis, Isis. Uno indossava la “chachia”, il caratteristico copricapo di lana portato dai musulmani, e aveva la barba.

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