Ryanair, O’Leary si scusa con i piloti
E cominciano a cadere le prime teste

Promessi stipendi in linea con le altre compagnie. Intanto, il responsabile operativo della compagna si è dimesso.

Dopo la ribellione dei piloti e dei comandanti di volo che ha portato alla cancellazione di oltre ventimila voli, O’Leary - che finora ha respinto con durezza le richieste degli equipaggi - sembra dunque cambiare registro e si scusa per i problemi che si sono creati con la programmazione delle ferie promettendo stipendi in linea o anche superiori a quelli di low cost rivali come Jet2 e Norwegian. Sul piatto anche migliorie su giorni di malattia retribuiti, congedo di maternità e altre voci contrattuali.

Un pacchetto di concessioni con cui Ryanair vuole accorciare le distanze tra i contratti irlandesi e quelli delle giurisdizioni locali dove i piloti hanno base operativa dopo che una sentenza della Corte di Giustizia europea ha stabilito a metà settembre che le cause del personale di Ryanair - anche se i contratti sono disciplinati dal diritto irlandese - possono svolgersi nei tribunali competenti in base al luogo in cui il dipendente svolge abitualmente la sua attività. Un punto che O’Leary non manca di chiarire affermando che qualsiasi modifica dei contratti «non cambia il fatto che gli equipaggi continueranno ad avere contratti di lavoro irlandesi o che anche a questi nuovi contratti modificati sarà applicata la legislazione irlandese». Ma soprattutto O’Leary punta a scongiurare il rischio che i suoi dipendenti decidano di iscriversi al sindacato. L’azienda - viene precisato - farà riferimento solo ai comitati locali dei dipendenti per discutere le questioni del personale: «non faremo e non possiamo essere costretti a trattare con i sindacati di terze parti» ribadisce O’Leary spiegando che chi dovesse optare per altri canali di trattativa rischia «di subire ritardi nella concessione di questi aumenti salariali e altri benefit».

Intanto cominciano a cadere le prime teste nella società: Michael Hickey, il responsabile operativo di Ryanair e quindi anche della gestione di piloti e del personale di terra, si è dimesso e lascerà la compagnia entro tre settimane. La notizia è stata confermata dalla stessa compagnia. La testa di Hickey è la prima a cadere dopo che la low cost irlandese è stata costretta a cancellare migliaia di voli a causa di problemi legati proprio alle condizioni di lavoro del personale navigante, in particolare dei piloti. Il manager lavorava nella compagnia da quasi 30 anni ed aveva assunto l’attuale incarico nel 2014. Intanto Ryanair, nel quadro delle iniziative avviate per superare l’attuale crisi, ha annunciato l’assunzione di 32 nuovi piloti.

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