Saldi, ultimo giorno: conti in rosso
I commercianti piangono: -5%

Terminano in questi giorni nelle varie città i saldi estivi, partiti ufficialmente il 5 luglio scorso in quasi tutte le regioni. Saldi sui quali i commercianti avevano riposto grandi speranze, rimaste purtroppo disattese, in base ai dati raccolti dal Codacons.

Terminano in questi giorni nelle varie città i saldi estivi, partiti ufficialmente il 5 luglio scorso in quasi tutte le regioni. Saldi sui quali i commercianti avevano riposto grandi speranze, rimaste purtroppo disattese, in base ai dati raccolti dal Codacons, infatti, gli sconti di fine stagione si chiudono con un andamento negativo e una riduzione media delle vendite compresa tra il -5% e il -8% rispetto ai saldi 2013.

«Il bonus da 80 euro in busta paga introdotto dal Governo Renzi non ha fatto il miracolo e non ha spinto in alto le vendite in regime di saldi - afferma il presidente Carlo Rienzi -. Il settore dell'abbigliamento soffre in modo particolare i tagli di spesa operati dalle famiglie, che dirottano gli acquisti solo su beni indispensabili e attendono periodi migliori per le altre spese».

Meno di una famiglia su due (il 45% circa) ha approfittato dei saldi per fare qualche acquisto - spiega il Codacons - scegliendo principalmente outlet e centri commerciali, mentre i negozi situati nelle periferie delle grandi città sono quelli che più di tutti hanno risentito del calo degli acquisti. La spesa media procapite per i saldi non ha superato quota 65 euro.

«Ora il Premier Renzi deve fare qualcosa per salvare il settore del commercio - afferma il presidente Carlo Rienzi -. La prima mossa è senza dubbio liberalizzare i saldi, così come avviene nel resto del mondo, in modo da creare molteplici occasioni d'acquisto per i consumatori spalmate su tutto l'anno, e consentire ai negozianti di scegliere quando e come scontare la propria merce per attrarre clientela».

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