Se lo smartphone cambia il cervello
Ecco gli effetti di selfie e touchscreen

Un studio della State University dell’Ohio rivela che i selfie alterano l’equilibrio mentale maschile: egoista e con tratti antisociale chi si fa troppi autoscatti. Il touchscreen invece modifica la sensibilità delle dita di uomini e donne e potrebbe alterare la percezione del dolore.

Lo studio ha coinvolto 800 uomini tra i 18 e i 40 anni, ai quali è stato chiesto di compilare un questionario online. Oltre a chiedere con quale frequenza pubblicano foto su Facebook o Instagram, è stato chiesto quante volte modificano le immagini prima di pubblicarle.Lo studio inoltre ha evidenziato che un uomo maniaco degli autoscatti, ovvero che ha una vera mania per l’autoscatto, è spesso un narciso e può presentare persino dei tratti psicopatici legati all’aggressività che possono sfociare in depressione e problemi alimentari. «È la dimostrazione – commenta Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti – di quanto la pubblicazione continua dei selfie, fenomeno preoccupante soprattutto tra i ragazzi, sia fonte di disturbi alla sfera psicologica».

La moda dei selfie ormai spopola, tanto da finire anche sui campi di calcio: celebre l’autoscatto di Francesco Totti durante il derby capitolino, ecco il filmato:

Ma c’è di più. Il touchscreen modificherebbe anche il modo in cui dita e cervello «comunicano». Più si usa lo smartphone più intensa è l’attivazione cerebrale in risposta al tocco di alcune dita, rivela una ricerca svizzera pubblicata su Current Biology. Un gruppo di neuroscienziati dell’Università e del Politecnico Federale di Zurigo ha voluto vederci chiaro. Per 10 giorni hanno seguito 37 volontari (di cui 27 possessori di smartphone e 10 con cellulare vecchio stile) chiedendo loro di compiere test focalizzati sull’utilizzo di pollice, indice e medio. Negli utilizzatori di smartphone, l’attività cerebrale si è intensificata quando pollice, indice e medio venivano in contatto con qualunque superficie.

Un fatto che potrebbe avere conseguenze meno piacevoli del previsto: potrebbe infatti essere all’origine di alterate percezioni del dolore, ma per capire se l’uso dei touchscreen possa avere effetti anche in questo senso serviranno altri studi.

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