Secco Suardo, studenti chiusi in classe
Graziani: dispiaciuta per quel post in Fb

Patrizia Graziani torna sulla vicenda del Secco Suardo e del post scritto in Facebook da una alunna.

«Il protagonismo, la creatività e l’impegno responsabile degli studenti sono stati al centro della cerimonia ufficiale inaugurale del nuovo anno scolastico 2014/2015 organizzata dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e ospitata sabato mattina 18 ottobre nell’aula magna del Liceo Secco Suardo di Bergamo» inizia così la nota diffusa dal dirigente scolastico Patrizia Graziani dopo la polemica scoppiata nell’istituto in merito a una critica giunta da una studentessa, tramite Facebook.

«Gli studenti sono stati al centro di tutti gli interventi. Una rappresentanza di studenti del Liceo Suardo ospitante e di numerosi istituti bergamaschi, di tutte le età, compresi i bambini della scuola dell’infanzia di Valbrembo, ha assistito con entusiasmo all’evento. E sempre gli studenti hanno potuto esprimere la loro arte ed espressività esibendosi con tanta bravura e carica espressiva. La mattinata infatti è stata allietata dalla voce del Coro Polifonico Misto del Liceo Musicale Suardo e dalla musica dell’Orchestra provinciale delle scuole medie a indirizzo musicale Maggio in 7 note».

«Approfitto di questo spazio anche per ringraziare tutti gli intervenuti, numerosi i dirigenti scolastici, i docenti, i genitori, gli studenti appunto. Un grazie alle autorità che con la loro presenza hanno testimoniato la loro vicinanza e quanto la scuola rappresenti un valore fondamentale per la formazione complessiva delle giovani generazioni». E l’ex provveditore prosegue: «Stupisce quindi e spiace che una studentessa del Liceo Suardo abbia postato sulla pagina Facebook del vostro giornale il fatto che non tutti gli studenti della scuola ospitante siano stati resi partecipi attivi dell’evento».

«È chiaro, come ha replicato lo stesso dirigente scolastico Giuseppe Pezzoni, che per motivi logistici e di sicurezza il numero dei partecipanti ad un evento va calibrato in base agli spazi disponibili - spiega la Graziani -. Ed è chiaro che la cerimonia, pur ospitando un pubblico davvero numeroso e partecipe, ha una grande eco e portata simbolica per il messaggio che intende lanciare, di una scuola bergamasca viva, generosa, accogliente. E questa, come ho sottolineato, è la Buona Scuola bergamasca: “Ragazzi, stupitevi di fronte alle cose e siate contagiosi!”».

Il messaggio della studentessa ha sollevato dibattito nelle ultime ore: «Arriva il sindaco e ci chiudono in classe» è più o meno quel che ha scritto in un post comparso sulla pagina Facebook de L’Eco di Bergamo. Il post è indirizzato al sindaco e dice: «Caro Gori, spero che oggi la mia scuola ti sia piaciuta. I ragazzi del corso musicale hanno suonato per te e il preside ha riempito la scuola di fiori e piante trasformando i corridoi in serre olandesi. Volevo dirti però che quella che hai visto oggi tu non è la mia vera scuola. Speravo potessi entrare nella nostra quotidianità, scoprendo la vita di tutti i giorni, invece siamo stati invitati a lasciare le classi solo per andare in bagno e trascorrere l’intervallo in aula».

La studentessa si rivolge poi al preside, chiedendogli: «Per caso ti vergogni di noi? Perché hai voluto presentare al sindaco una scuola che non esiste? Insieme ai fiori dovevi mostrargli anche che nei bagni non ci sono né carta igienica né sapone...». Qui il post vira sul lirico e conclude: «Caro sindaco, la mia vera scuola è più bella e più viva».

Se il sindaco ringrazia e non commenta, il preside Giuseppe Pezzoni commenta, eccome. «Sui bagni sono d’accordissimo: sono vecchi e da rifare, non li ho fatti vedere al sindaco ma all’ingegnere capo della Provincia mille volte, anche pochi giorni fa. Vediamo se è la volta buona. Quanto alla carta igienica, l’anno scorso abbiamo speso 6 mila euro di rotoli. Ora, se gli studenti la piantassero di srotolarla in giro per divertimento, la carta sarebbe sufficiente».

Chiusa la parentesi igienicosanitaria, parliamo dei sequestrati? «Nessun sequestro, solo aritmetica. L’aula magna ha 200 posti, tre quarti occupati dagli invitati. Non era la festa della scuola, né la visita del sindaco al Secco Suardo. Era la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico che il provveditore ci ha chiesto di ospitare. Gli studenti non sono stati nascosti: avevo chiesto che fossero presenti i due rappresentanti di classe, ma anche 100 erano troppi e ho scelto di avere un rappresentante per ogni classe. In più, naturalmente, c’era il coro. Più che sufficiente, visto che i padroni di casa non sono mai più numerosi degli invitati».

E l’intervallo passato in classe con i docenti? «Il nostro intervallo va dalle 10,55 alle 11,05 – replica il preside –. Se tutti si fossero sparsi nell’atrio, in aula magna si sarebbe sentito troppo rumore, coprendo gli interventi. In ogni caso, qualcuno è girato lo stesso e non per questo è finito in presidenza». Insomma, nessuna volontà di tagliar fuori nessuno, né colleghi né studenti. Solo una scelta logistica per gestire la cerimonia pubblica al meglio e secondo le norme di sicurezza.

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