«Spiagge pulite» sul lago d’Iseo
Legambiente in campo con i profughi

Nel mese di agosto i 15 profughi ospitati all’Hotel Alpino di Sulzano collaboreranno con Legambiente all’operazione «Spiagge pulite» raccogliendo i rifiuti in alcune spiagge del Sebino.

I profughi che da un anno risiedono a Sulzano - sottolinea l’associazione ambientalista - si sono già distinti per aver periodicamente, assieme ai volontari di Legambiente, pulito le strade del piccolo paese sulle rive del lago d’Iseo. Anche in occasione della nevicata invernale ( rimpianta, con questa calura) i profughi hanno contribuito a spalare la neve dai marciapiedi.

Nel periodo estivo la scuola d’Italiano in cui i richiedenti asilo politico hanno raggiunto risultati positivi è sospesa ma continua il doposcuola. Quindi Legambiente ha pensato di continuare il proprio intervento dando un contributo alla pulizia delle spiagge tra Iseo, Sulzano e Sale Marasino spesso costellate di rifiuti a causa di alcuni bagnanti poco civili.

«È un modo per restituire alle comunità locali l’ospitalità ricevuta», hanno detto i rifugiati che hanno aderito con convinzione alla proposta di Legambiente. Questa iniziativa è in linea con la circolare del Ministero dell’Interno dell’8 gennaio 2014 che suggerisce di impegnare gli immigrati in lavori socialmente utili.

«Un modo per proseguire - dice Legambiente - la nostra esperienza di accoglienza e condivisione sul territorio, prendendo le distanze in modo costruttivo dalle assurde campagne di paura promosse per fini politici. I lunghi tempi di attesa delle commissioni ministeriali incaricate di sbrigare le richieste di asilo degli immigrati non dipendono da loro che sono invece contenti di rendersi in qualche modo utili. Certo organizzare la permanenza di un gruppo di migranti piccolo e coeso è più semplice e nessuno si è mai lamentato di loro nè nessuno ha aderito alla campagna di paura messa in atto in questi giorni a livello nazionale. Questa ci pare la risposta civile più seria da dare ad un problema con cui dovremo convivere ancora per molto tempo».

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