Statuto, bandiera, dialetto e croci
Alzano, alta tensione in Comune

La tensione si tagliava con il coltello, mercoledì sera nella sala consiliare di Alzano Lombardo: in discussione le modifiche allo statuto comunale e al regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, approvate con i soli voti della maggioranza di «Gente in Comune».

La tensione si tagliava con il coltello, mercoledì sera nella sala consiliare di Alzano Lombardo: in discussione le modifiche allo statuto comunale e al regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, approvate con i soli voti della maggioranza di «Gente in Comune».

I toni si sono più volte alzati e il capogruppo del Movimento civico X Alzano, Camillo Bertocchi, non ha risparmiato attacchi – anche personali – nei confronti del sindaco Annalisa Nowak, bollando come «vergognosa» la dichiarazione espressa prima del voto finale sullo statuto. I consiglieri di maggioranza della lista «Gente in Comune» e qualcuno tra il pubblico (numeroso) si sono indignati per il gesto poco rispettoso di Bertocchi che ha accompagnato il suo commento verbale.

Tra gli argomenti in discussione, che già nelle settimane scorse avevano infiammato il clima, la bandiera (ammesse, secondo quanto previsto dal protocollo di Stato, solo quelle pubbliche istituzionali dell’Italia, della Comunità europea, quella ufficiale di Regione Lombardia e del Comune, le cui caratteristiche devono essere definite e di conseguenza quella con la croce di San Giorgio sarà tolta quando la Regione avrà recepito le modifiche allo statuto, tra una quarantina di giorni) e i cartelli in dialetto (l’argomento è stato tolto dallo statuto, in ogni caso i cartelli rimarranno).

Per la maggioranza, però, più significativo è stato modificare il documento per introdurre i futuri comitati di quartiere presentati la mattina stessa in conferenza stampa («Di pessimo gusto» per Bertocchi indirla prima del passaggio in Consiglio comunale) e la figura del presidente del Consiglio comunale. Bocciati gli emendamenti in merito all’istituzione della bandiera di Alzano (blu e rossa con lo stemma) e della possibilità di prevedere i cartelli in dialetto; la minoranza si è detta contraria alla figura del presidente del Consiglio, «facoltativa per i Comuni come il nostro, e in opposizione alla semplificazione burocratica

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