Tangente a Nicoli Cristiani
Locatelli condannato a 2 anni

Pierluca Locatelli, la moglie e due ex soci, i fratelli Antonio e Giovanni Testa, sono stati condannati a 2 anni al processo per la tangente da 110 mila euro che sarebbe servita a corrompere l’ex vicepresidente del Consiglio regionale Nicoli Cristiani, che ha patteggiato.

I quattro, accusati di corruzione, sono stati giudicati con rito abbreviato. L’ex vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Nicoli Cristiani invece ha patteggiato a Milano una pena di due anni di reclusione.

Il procedimento aveva al centro la presunta tangente da 110 mila euro pagata dall’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli per la costruzione della discarica di amianto di Cappella Cantone, a Cremona.

Il gup Vincenzo Tutinelli ha accolto l’istanza avanzata nelle scorse udienze da Nicoli e da un altro imputato, l’ex dirigente dell’Arpa Giuseppe Rotondaro, che ha patteggiato un anno e otto mesi.

I quattro avrebbero versato la tangente a Nicoli Cristiani, all’epoca esponente del Pdl, e a Rotondaro per ottenere l’Autorizzazione integrata ambientale necessaria al via libera al progetto della discarica. Il gup ha disposto inoltre la confisca di circa 200 mila euro.

Nella scorsa udienza il pm milanese Paolo Filippini aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione per Locatelli, 2 anni e 8 mesi per i fratelli Testa e un anno e 2 mesi per la moglie dell’imprenditore, Orietta Rocca.

Il gup, che depositerà le motivazioni della sentenza entro i prossimi 90 giorni, ha disposto quindi la confisca di 110 mila euro a Nicoli Cristiani, pari al valore della presunta tangente incassata. Altri 100 mila euro sono stati confiscati sul valore complessivo dell’area della discarica progettata da Locatelli, attualmente sotto sequestro in seguito alle indagini della magistratura.

«Il ridimensionamento della condanna rispetto alla richiesta del pm è appropriato - ha spiegato il difensore di Locatelli, l’avvocato Roberto Bruni - ma presenteremo ricorso in appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza».

Nello stesso procedimento erano imputati, tra gli altri, l’ex presidente della Regione Lombardia e senatore del Nuovo Centrodestra Roberto Formigoni e l’ex assessore regionale all’Ambiente Marcello Raimondi, prosciolti nella scorsa udienza con la formula del «non luogo a procedere» insieme agli ex vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo Rossano Breno e Luigi Brambilla.

Il filone del procedimento con al centro le presunte tangenti per oltre un milione di euro versate da Locatelli alla Cdo su input di Formigoni per ottenere in cambio delibere favorevoli al progetto della discarica di Cappella Cantone, che vede tra gli indagati l’ex governatore lombardo e Raimondi, era stato trasferito invece dal Tribunale di Milano a quello di Bergamo, dove sarebbero avvenuti gli illeciti contestati.

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