Tentò accoltellare agente in stazione
31enne scarcerato dal giudice

Finito a San Vittore due giorni fa con l’accusa di tentato omicidio per aver ferito con un coltello un agente che con altri colleghi lo stava arrestando alla stazione Centrale di Milano, Saidou Mamoud Diallo, 31enne migrante della Guinea e irregolare in Italia, è stato scarcerato con obbligo di firma dal gip Maria Vicidomini, mentre la Procura chiedeva che rimanesse in carcere.

L’uomo è stato preso in carico dall’ufficio Immigrazione della Questura per essere affidato ad un centro di accoglienza temporanea in vista dell’espulsione che, tuttavia, potrebbe scontrarsi con una serie di problematiche. Il pm Paolo Pirotta aveva chiesto la custodia in carcere, ma per il gip la «condotta» di Diallo, che ha ferito lievemente il poliziotto (aveva il giubbotto antiproiettile) a una spalla, rientra nel reato di resistenza a pubblico ufficiale e «non travalica nel tentato omicidio». E la resistenza, assieme agli altri due reati contestati, il porto abusivo d’arma e le minacce aggravate (agitò il coltello davanti agli autisti di un bus, prima di essere bloccato), non giustificano il carcere. Per il giudice, infatti, «si ha ragione di ritenere» che per l’uomo, difeso dal legale Nicoletta Collalto, la «pena finale dopo un eventuale processo non sarà superiore «ai due anni» e dunque potrà godere della sospensione condizionale. Inoltre, il gip fa notare anche che il guineano ha solo precedenti «dattiloscopici», ossia identificazioni, segnalazioni, denunce, e non precedenti penali con sentenza definitiva.

Nell’interrogatorio Diallo, apparso confuso e che già due giorni fa mentre veniva portato in Questura aveva gridato in modo sconclusionato «voglio morire per Allah», si è avvalso della facoltà di non rispondere. In relazione ad un’eventuale espulsione, bisognerà tenere conto anche del fatto che l’uomo è attualmente indagato e sottoposto a misura cautelare in un procedimento penale in Italia.

Nel frattempo, oggi un controllare che stava lavorando su un treno nel Lodigiano è stato colpito ad una mano con un coltello da un africano che è poi sceso forzando le porte del mezzo in corsa. In relazione, invece, ad un’altra scarcerazione che aveva causato polemiche, quella del nomade Remi Nikolic che uccise nel 2012 a bordo di un suv un vigile a Milano, durante un question time alla Camera la ministra per i Rapporti con il parlamento Anna Finocchiaro ha fatto presente che nessun rilievo disciplinare è emerso nei confronti dei giudici che nei giorni scorsi hanno concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali al giovane.

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