Terremoto, il sindaco di Amatrice:
«Dove sono finiti i 33 milioni degli sms?»

«Che fine hanno fatto i 33 milioni degli sms solidali destinati alle popolazioni terremotate?». Lo chiede il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che dal palco di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, denuncia la mancata assegnazione dei fondi.

E domenica Pirozzi rincara, con più durezza, su Rainews24: sulle donazioni alle popolazioni terremotate attraverso il numero solidale 45500 in questo anno trascorso è «stata tradita la volontà dei cittadini. un errore grave che mette in discussione il meccanismo della solidarieta».

«Dopo il terremoto che abbiamo subito ci siamo riconosciuti non sotto una bandiera di partito, ma da sindaci su problemi comuni. Noi siamo capaci di fare un ponte in sette giorni, di mobilitare un’intera nazione, di salvare vite umane. Ma ogni persona avrebbe fatto quello che ho fatto io: non sono un eroe. In realtà noi siamo stati terremotati da 30 anni, perché una certa politica ha sempre difeso i grossi a discapito dei piccoli. Il problema è che chi decide oggi in Italia non ha gli scarponi. Purtroppo la maggioranza di chi siede oggi in parlamento non è abituata a misurarsi con i problemi reali. Non c’è - prosegue Pirozzi - una visione di paese: bisogna creare un sistema diverso di visione dell’Italia, altrimenti l’Italia diventerà come i paesi del Sudamerica».

Da parte sua, la Protezione Civile a intervenire, assicura che «nessun euro donato dagli italiani è sparito. I fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d’intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma». Il Dipartimento aggiunge che le donazioni sono «nella contabilità del Commissario straordinario” e rimanda al sito della Protezione Civile per “l’elenco dei progetti approvati nella seduta del 17 luglio scorso dal Comitato dei Garanti” dove sono indicate anche “tutte le informazioni sul funzionamento del numero solidale 45500».

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