Traffico illecito di auto di lusso
Inchiesta del 2010: in 23 a giudizio

Ventitré rinvii a giudizio, tre patteggiamenti della pena, una condanna con rito abbreviato e cinque tra assolti e dichiarazioni di non luogo a procedere.

Sono questi i numeri dell’udienza preliminare svoltasi venerdì 22 maggio davanti al giudice Raffaella Mascarino nell’ambito di un’inchiesta sul riciclaggio di auto di lusso che, iniziata nel 2010, è arrivata a contare alla fine 34 indagati a vario titolo (due sono irreperibili) e a contestare a 8 di questi l’associazione a delinquere.

Di fatto con la sentenza di ieri il gup ha tolto questa accusa a tutti, assolvendoli dal reato. Hanno invece patteggiato per ricettazione M. M., 27 anni di Morengo (4 mesi in continuazione con altra sentenza) e R. V., 58 anni di Mapello (un anno e 8 mesi di reclusione, pena sospesa). Pena patteggiata anche per A. Q., 52 anni di Bergamo, all’epoca dei fatti agente della polizia locale di Bergamo (un anno e 10 mesi di reclusione, pena sospesa). Quest’ultimo, chiamato a rispondere di falso in atto pubblico, secondo gli inquirenti a settembre 2010 avrebbe multato per divieto di sosta un’auto che risultava già all’estero: si sarebbe trattato di creare una finta prova della presenza ancora in Italia della vettura. In abbreviato è stato invece condannato a 16 mesi di reclusione (pena sospesa) F. R., 55 anni di Morengo, sempre per ricettazione.

Tramite intercettazioni era stato ricostruito il meccanismo: da un lato auto rubate venivano fornite di documenti fittizi e rivendute in Centro Italia, dall’altro venivano prese in leasing e poi fatte sparire, denunciate come rubate ma in realtà rivendute all’estero. Diciotto le auto di lusso recuperate.

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