Trenord e il caso della lettera ai dipendenti
«Nessuna minaccia, regole da rispettare»

La società interviene dopo le critiche di Legambiente alla lettera nella quale diffida i dipendenti a divulgare documenti aziendali.

«La trasparenza nella gestione aziendale – scrive la società in una nota – congiuntamente al rispetto delle regole sono principi cardine su cui Trenord fonda la sua azione. In Trenord, come in tutte le principali aziende partecipate da società soggette al controllo pubblico, vi sono procedure, codici etici, oltre che norme di legge, che regolano i comportamenti di tutti coloro che agiscono per l’azienda».

«La trasparenza – prosegue – si concreta nell’accesso a tutti i dati e documenti aziendali da parte degli organi di vigilanza e di controllo e nel rendere pubblici e accessibili, con le dovute forme e procedure, dati e informazioni aziendali veritieri e corretti; non, invece, nella incontrollata estrapolazione e trasmissione di documenti aziendali, artatamente male interpretati e utilizzati per finalità improprie a danno dell’azienda e dei suoi esponenti».

«Tra i fondamentali obblighi imposti dalla legge a carico di tutti i dipendenti (art. 2105 cod.civ.), anche pubblici, e ribaditi nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Attività Ferrovie applicato anche da Trenord (ex art. Art.56 comma 2, lett.g) oltre che nel Codice Etico di Trenord (Art.2.9 - il cui rilievo è pure richiamato dall’art.56, comma 1° CCNL AF) vi sono proprio quelli di riservatezza su tutti i documenti e le informazioni aziendali».

«Nello specifico, essendo stati trasmessi all’esterno e pubblicati, senza autorizzazione di Trenord, stralci di documenti aziendali da cui sono stati estrapolati informazioni non vere, peraltro anche oggetto di acquisizione nell’ambito di una indagine e pertanto coperti da obbligo di segreto (ex art.329 cod. proc. pen.), l’azienda, proprio per garantire il rispetto delle regole di riservatezza, ha dovuto ricordare a tutto il proprio personale l’esistenza di tali obblighi e le conseguenze correlate al loro eventuale mancato rispetto. Vi è stato, quindi, solo il doveroso richiamo al rispetto delle regole».

«Non ha dunque alcun fondamento quanto affermato da notizie strumentali e scandalistiche con cui certi soggetti che hanno cercato infondatamente di ricostruire l’esistenza di “minacce” di Trenord ai propri dipendenti e fantasiose lacune di trasparenza, tutto questo con il fine pretestuoso di giustificare l’illecita ed inammissibile divulgazione incontrollata di documenti aziendali riservati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA