«Un obolo per visitare Venezia»
La proposta del governatore Zaia

Come porre fine al degrado di Venezia, città assaltata da milioni di turisti? Regolando l’ingresso a numero chiuso, con un obolo da versare per ammirare le bellezze che tutto il mondo invidia all’Italia.

La proposta è del governatore del Veneto Luca Zaia, che in una lettera al Corriere spiega la sua netta posizione sul tema. «Per quanto riguarda i flussi turistici, la mia posizione è chiara. Io credo al numero chiuso. Venezia non può sopportare più di un certo numero di visitatori al giorno, quindi i flussi vanno rigorosamente regolamentati nei due unici punti di accesso a Venezia: piazzale Roma e la stazione ferroviaria. Non credo invece al versamento di una somma per ingresso e visita: Venezia deve restare alla portata di tutti. Sono convinto che un obolo — anche simbolico — ogni italiano lo debba mettere in conto, come contributo e segno di rispetto per una città universale; ma non concordo sul fatto che la visita diventi accessibile per reddito.

La soluzione è una soltanto: l’autonomia del Veneto e uno Stato federale, come l’avevano delineato anche i nostri padri costituenti. Più autonomia nei territori virtuosi, più Stato in quelli falliti. Ci arriveremo democraticamente, attraverso il referendum che, dopo anni, la Corte Costituzionale ha ammesso. Per la prima volta dal 1948 a oggi, un territorio avrà la possibilità di esprimersi e contarsi in un seggio vero.

Una suggestione me la lasci, professore: sostenga anche lei l’autonomia del Veneto! Sarà una battaglia, forse la prima vera battaglia italiana contro chi spreca. Una lezione per tutti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA