«Uniacque, 10 milioni di utile in più
Si annulli l’aumento retroattivo»

La guerra dell’acqua non si placa. I sindaci chiedono al Consiglio provinciale di annullare la delibera che introduceva l’aumento retroattivo a tutto il 2013 della tariffa perché «Uniacque ha registrato un utile di quasi 10 milioni in più rispetto al preventivato».

La guerra dell’acqua non si placa. I sindaci che hanno dato vita al Comitato «Acqua bene comune» (una «settantina», dicono loro) chiedono al Consiglio provinciale di annullare la delibera del dicembre scorso che introduceva l’aumento retroattivo a tutto il 2013 della tariffa, da 0,98 a 1,077 al metro cubo, e a Uniacque di non precedere con la relativa bollettazione del rincaro.

Sul tavolo i Comuni («il fronte è bipartisan», rimarcano con forza) mettono i numeri del bilancio 2013: ci sono oltre 23 milioni di utile (ante imposte), dieci in più del preventivato.

«Uniacque – scrivono – ha registrato un utile ante imposte pari a 23.747.000 euro, quasi dieci milioni in più rispetto all’utile preventivato dal Piano economico-finanziario approvato a dicembre dal Consiglio provinciale».

In quel Piano, presentato già a luglio alla Conferenza dei sindaci, «veniva indicato un utile ante imposte (quindi non tassato) di 13.979.000 euro». «Già allora – spiega Gianpietro Boieri, sindaco di Isso, Comune della Bassa che fa parte del Comitato – si era ribadita la nostra contrarietà all’aumento della tariffa perché la società chiudeva con un risultato positivo». A distanza di sette mesi, il Cda di Uniacque ha approvato il budget 2014, «nel quale è contenuto il preconsuntivo 2013 che attesta per il bilancio dell’anno scorso un utile superiore alle previsioni di quasi dieci milioni, 9.768.000». «A questo punto ci chiediamo come può essere possibile che un Consiglio di amministrazione possa sbagliare un preventivo di bilancio di quasi l’80 per cento?», rimarca Boieri, sindaco del centrodestra (è iscritto a Fratelli d’Italia).

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