Vaccini obbligatori, sì dalla Consulta
A Bergamo 8404 alunni senza documenti

Il decreto che impone le vaccinazioni obbligatorie è legittimo. L’ultimo via libera arriva dalla Corte costituzionale che ha respinto i ricorsi presentate dalla Regione Veneto.

I giudici hanno confermato che le misure adottate spettano al Parlamento. Nella Bergamasca i dati mostrano 8.404 alunni ancora privi di documentazione. Il riferimento è agli alunni delle scuole elementari per i quali le famiglie avevano l’obbligo di comunicare la posizione del proprio figlio rispetto alla profilassi obbligatoria. La procedura prevedeva la consegna entro il 31 ottobre di un certificato vaccinale, del libretto o di un’autocertificazione qualora il minore risultasse in regola. In caso di mancato rispetto delle nuove disposizioni le famiglie avevano anche la possibilità di far avere un documento attestante la prenotazione di un appuntamento e la volontà di mettersi in regola. «Le misure in questione rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale - scrivono i giudici della Consulta - Questa scelta non è irragionevole, poiché volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie».

Il decreto impugnato davanti alla Consulta prevede 10 vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola da 0 a 16 anni, pena la non iscrizione fino ai 6 anni e il pagamento di multe da 100 a 500 euro per i genitori dei bambini dai 6 anni in poi. «Inoltre - è scritto sempre nel comunicato diffuso al termine dell’udienza - il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali. E’ stato altresì considerato che la legge di conversione ha modificato il decreto legge riducendo sensibilmente le sanzioni amministrative pecuniarie e prevedendo che, in ogni caso, debbano essere precedute dall’incontro tra le famiglie e le autorità sanitarie allo scopo di favorire un’adesione consapevole e informata al programma vaccinale”. Si chiude con un accenno al diritto all’istruzione, che sarebbe salvaguardato dalla legge. “Infine, la mancata vaccinazione non comporta l’esclusione dalla scuola dell’obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati».

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