Via la norma «premia ritardi»
Trenord cambia il contratto

Si sospettava essere la causa, almeno in parte, dei disservizi al sistema ferroviario lombardo. Ora l’articolo «premia ritardi», il numero 54 del contratto aziendale di Trenord, è stato modificato.

È caduto, cioè, il riconoscimento di incentivi progressivi a chi stava di più alla guida oltre un certo orario, un meccanismo retributivo che secondo la denuncia di tre macchinisti veniva sfruttato da una trentina di colleghi disonesti: l’andatura del treno veniva volontariamente rallentata per guadagnare di più, ma al tempo stesso provocando ritardi sulla linea.

Il nuovo articolo 54 prevede «una retribuzione di 6 euro per ora, rapportata ai minuti di condotta effettuati a partire dal 181esimo minuto di condotta giornaliera» si legge nel verbale di accordo siglato l’11 marzo tra Trenord, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Ugl Traporti, Fast Ferrovie e Faisa Cisal. Il cambiamento di questo articolo del contratto è stata una priorità del nuovo amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè, che aveva verificato di persona tale criticità nel corso del viaggio in incognito sulla Bergamo-Milano a novembre, pochi giorni dopo la sua nomina, e aveva poi avviato la trattativa con i sindacati, durata circa due mesi. Anche se lo scorso 25 febbraio aveva dichiarato di ritenere che «le cause di ritardo siano altrove» aveva evidenziato: «Abbiamo il dovere di rimuovere ogni alibi».

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