Via Moroni, ennesima rissa
tra bottigliate e spaccio di droga

Torna il buio su via Moroni. Un buio che nemmeno le luci del Busker festival sono riuscite a squarciare del tutto. Giovedì scorso, alla vigilia della festa dell’associazione di Borgo San Leonardo, l’ennesima rissa nella parte bassa della via aveva gettato un’ombra cupa sull’evento .

Torna il buio su via Moroni. Un buio che nemmeno le luci del Busker festival sono riuscite a squarciare del tutto. Proprio giovedì scorso, alla vigilia della festa organizzata dall’associazione di Borgo San Leonardo, l’ennesima rissa nella parte bassa della via aveva gettato un’ombra cupa sull’evento rischiando di rovinare l’incantesimo degli artisti di strada.

Bottiglie come coltelli, una lotta tra immigrati che si ripeteva per l’ennesima volta nel giro di pochi giorni con una violenza e un copione purtroppo collaudati e riportando tutti indietro nel tempo, all’epoca in cui – si parla di una quindicina d’anni fa – la centralissima arteria si era trovata a vivere un momento altrettanto difficile, in bilico tra il degrado e la voglia di rinascere. Il nuovo arredo urbano prima e le ristrutturazioni di molti edifici poi sembravano aver raddrizzato la situazione, ma adesso ci risiamo.

«Soprattutto nel tratto più vicino a via Palma il Vecchio – conferma il presidente dell’associazione Luciano Piro –, la situazione è molto delicata. Spaccio e microcriminalità hanno trovato terreno fertile soprattutto attorno a un paio di esercizi. Il risultato è un degrado che penalizza gli altri commercianti, ma soprattutto preoccupa chi ci vive ed è costretto a rincasare con il timore di ritrovarsi nel bel mezzo di una rissa». «Proprio su sollecitazione dei residenti – aggiunge Milena Lazzaroni della stessa associazione di via – avevamo segnalato in più occasioni questi episodi alla precedente amministrazione, ma senza alcun risultato. A giorni incontreremo il nuovo assessore alla Coesione sociale Maria Carla Marchesi e ne approfitteremo per ribadire anche le richieste in materia di ordine pubblico. Da parte nostra abbiamo già tentato tutte le strade, cercando di coinvolgere, nelle iniziative del quartiere, i locali attorno ai quali si sono create certe situazioni. Purtroppo non c’è stato niente da fare. Evidentemente non hanno alcun interesse a integrarsi nella comunità».

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