Almè, i carabinieri in Comune
Nel mirino il Migross: quattro indagati

Per gli inquirenti è un «frazionamento artificioso» della metratura, un magheggio catastale poter aprire i battenti su una superficie commerciale di 1200 mq, all’epoca superiore a quella consentita (800 mq). Il supermercato Migross, sorto sull’area dell’ex Fonderia Almè, doveva essere composto da due punti vendita ben distinti.

Per gli inquirenti è un «frazionamento artificioso» della metratura, un magheggio catastale poter aprire i battenti su una superficie commerciale di 1200 mq, all’epoca superiore a quella consentita (800 mq). Il supermercato Migross, sorto sull’area dell’ex Fonderia Almè, doveva essere composto da due punti vendita ben distinti: uno da 400 mq riservati a surgelati, frutta e verdura, l’altro da 800 mq per la pescheria e gli scaffali degli altri generi alimentari. E, invece, per più di due anni avrebbe operato - stando alle contestazioni - come un unico market, in barba alle regole.

È su questo groviglio che è nata l’inchiesta del pm Franco Bettini, che martedì ha indirizzato i carabinieri di Villa d’Almè al municipio di Almè. Per sei ore - dalle 10 alle 16 - i militari hanno acquisito documentazione a partire dal 2004: mappali, Pgt e conseguenti varianti, delibere e tutti gli incartamenti riguardanti il Programma integrato di intervento (P. I. I.) denominato «Monte Taddeo» che ha portato la Impro srl di Francesco Fiorini a realizzare il complesso in cui è inserito il supermercato Migross. Sono quattro le persone che compaiono nel registro degli indagati.

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