Il rovescio dei film in digitale
38 sale rischiano la chiusura

Ci sono 38 sale cinematografiche bergamasche che dal prossimo anno rischiano di chiudere, perché non saranno più in grado di proiettare film. A partire dalla fine del 2013 i film non saranno più distribuiti su pellicola, ma solo in formato digitale.

Ci sono 38 sale cinematografiche bergamasche che dal prossimo anno rischiano di chiudere, perché non saranno più in grado di proiettare film. A partire dalla fine del 2013 i film non saranno più distribuiti su pellicola, ma solo in formato digitale.

Le piccole sale che non sono riuscite ad aggiornare le loro apparecchiature - l'operazione costa più di 50 mila euro -  non potranno più proporre i nuovi film in uscita.

«Non è come il passaggio al digitale della tv, è un processo più graduale, che dipende dalle varie case. Però è irreversibile, anche se speriamo che proceda il più lentamente possibile», spiega Pierluigi Majer, responsabile amministrativo di Sas (servizio assistenza sale cinematografiche) Bergamo.

Le sale della comunità, gestite dalle parrocchie, sono ormai pressoché l'unica alternativa alle grandi multisale, soprattutto in paesi piccoli o isolati. Non funzionano solo come cinema, ma come teatri, sedi di feste, concerti e centri di aggregazione per diverse attività, svolgendo una funzione sociale importantissima.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 27 settembre

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