«Case casine casone casette»
Mostra all’ex caserma Ghisleni

Ha aperto al pubblico la mostra «Case Casine Casone Casette» di Michele De Lucchi, progettista, architetto e designer italiano dalla fama internazionale. Sue le strutture in legno esposte all’interno dell’ex Caserma Ghisleni.

Ha aperto al pubblico la mostra «Case Casine Casone Casette» di Michele De Lucchi, progettista, architetto e designer italiano dalla fama internazionale. Sue le strutture in legno esposte all’interno dell’ex Caserma Ghisleni, oggi in fase di riqualificazione grazie all’intervento di Percassi, frutto di un dialogo tra due mondi, architettura e arte.

L’esposizione, progetto libero e dall’alto valore concettuale, è allestita nel cantiere di Masone, 15 a Bergamo e sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle 15,30 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 12,30. Un’area espositiva è dedicata all’iniziativa anche presso GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, partner istituzionale dell’iniziativa culturale che «The Antonio Percassi Family Foundation» dedica alla città di Bergamo

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Il progetto si sviluppa su due livelli: al piano terra, una selezione di scritti, disegni e fotografie delle Casette ambientate in paesaggi metafisici ricostruiti dallo stesso De Lucchi; al piano interrato le creazioni dell’artista appartenenti alla collezione Percassi, inserite in nicchie ricavate negli spazi del cantiere. Ad accogliere il visitatore, storie e racconti che svelano tematiche importanti nella produzione di De Lucchi: la riflessione sul tempo e sullo spazio, la bellezza della sperimentazione e dell’errore, nonché dell’evolversi della natura e dei fenomeni atmosferici.

«Le Casette sono nate facendo la punta con un coltellino alle matite. Mi sono accorto ben presto che lavorare il legno mi emozionava tanto quanto disegnare sui fogli di carta - ha commentato De Lucchi, padre delle opere esposte -. «Sono quindi passato dal silenzio della matita al fracasso della motosega, portando sempre con me la leggerezza e la delicatezza del tratto che dalla carta, si è spostato ora, al legno».

La vita delle Casette create da De Lucchi è stata duplice: utilizzate ora come modelli concettuali per vere architetture ora come presenze metafisiche «lasciate a riposare» - ama spiegare l’artista - in studio.

«Adoro osservare i mille cambiamenti che attraversano il legno: non esiste un vero errore, nulla è irrimediabile e ogni scelta conduce a nuove scoperte» ha aggiunto De Lucchi.

Alcune strutture hanno ricreato dei condomini, ovvero casette più grandi, quasi «casone», squadrate e massicce. Altre invece hanno rappresentato edifici vuoti, i cosiddetti «Empty buildings», privi di piani, solai, scale, in cui tutto è involucro architettonico. La trasformazione dell’ex Caserma Ghisleni presto destinata ad uso residenziale ha una lunga storia alle spalle: nata come mulino, divenuta prima un cotonificio, poi una scuola tecnica industriale, è stata utilizzata come Caserma dei Carabinieri a partire dal 1927. Abbandonata successivamente, è stata acquisita da Percassi ed è attualmente sottoposta ad un accurato processo di riqualificazione.

L’evoluzione dello stabile ha ispirato l’ambientazione della mostra che ne esalta le caratteristiche architettoniche e ne qualifica la presenza nel contesto urbano, nel cuore della città. De Lucchi approda in mostra a Bergamo per la prima volta, espone per la prima volta in un cantiere e Bergamo, per la prima volta, ospita una mostra in cantiere. «Case, Casine, Casette e Casone» rappresenta un progetto di mostra diffusa, modello di vivere la cultura, valorizzando il rapporto tra i Musei e il tessuto cittadino.

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