Concorso internazionale di voci
nel nome di Gaetano Donizetti

Un grande concorso internazionale di voci nel nome di Gaetano Donizetti. Un vivaio di giovani ugole scelte da tutto il mondo per forgiare nuove forze al belcanto italiano, un po’ come - non senza fatica - cerca di fare il nostro calcio e soprattutto l’Atalanta.

Un grande concorso internazionale di voci nel nome di Gaetano Donizetti. Un vivaio di giovani ugole scelte da tutto il mondo per forgiare nuove forze al belcanto italiano, un po’ come - non senza fatica - cerca di fare il nostro calcio e soprattutto l’Atalanta.

Uno sforzo per contribuire all’opera italiana, per valorizzare la grande musica, un «made in Italy» affascinante per tutto il mondo. Mercoledì scorso è stato lanciato ufficialmente il grande concorso internazionale di voci per il bel canto intitolato a Donizetti. Alle Terme di Chianciano, in un Palamontepaschi gremito si è tenuto un concerto con l’Orchestra del Festival internazionale di Torre del Lago Puccini e i due giovani cantanti emergenti Mihaela Marcu e Alessandro Scotto di Luzio.

Dirigeva Gianluca Martinenghi, attivo nei maggiori teatri italiani, dall’Arena al comunale di Bologna, che anche a Bergamo ha diretto più di un titolo donizettiano. Bergamasco soprattutto è l’ideatore e il coordinatore del concorso e del progetto culturale, il direttore d’orchestra Fabrizio Carminati, reduce da una trionfale tournée a Pechino nell’avveniristico teatro Ncpa (con l’inconfondibile forma a disco volante) a metà agosto, con il classico dittico «Pagliacci» e «Cavalleria rusticana».

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