«Dona il tuo muro di Bergamo»
La riqualificazione con la street art

Nella nuova pagina www.pigmenti.eu/dona è possibile per i cittadini segnalare le proprie pareti e metterle a disposizione per interventi di street art.

L’obiettivo di Pigmenti è quello di promuovere l’arte pubblica a Bergamo attraverso la realizzazione di opere da parte di artisti italiani e stranieri e attraverso la trasmissione di saperi da parte degli artisti ai giovani del territorio. Per fare questo c’è però bisogno di muri. Da qui la pagina www.pigmenti.eu/dona « perché ognuno possa mettere a disposizione il proprio spazio» spiegano i promotori. «Se sei proprietario di un muro, come la facciata di una casa o un muro di cinta, che si affaccia su uno spazio pubblico puoi compilare il form che trovi all’interno della pagina con il quale raccoglieremo i dati del proprietario del muro, il link di googlemaps e indicazioni sullo stato del muro. Per chi mette a disposizione il proprio muro non c’è nessun costo» continuano gli organizzatori che spiegano il progetto di Pigmenti.

Pigmenti nasce infatti all’interno del Patronato San Vincenzo di Bergamo come estensione della serigrafia Tantemani, laboratorio formativo e lavorativo per ragazzi con diverse abilità cognitive e relazionali.

Il progetto invita a Bergamo street artist da tutto il mondo con la volontà di superare il mero rapporto di commissione dell’opera. Quello che si offre all’artista è un breve soggiorno durante il quale potrà entrare in contatto con la città di Bergamo o con contesti specifici come quartieri, strutture o progetti di particolare rilievo; incontrare giovani artisti locali e studenti, tenere un workshop e quindi creare una trasmissione di sapere rispetto alla tecnica che usa e al suo percorso creativo. Inoltre l’artista ha a disposizione la serigrafia per poter sviluppare suoi progetti con il grande vantaggio di seguirne direttamente il processo di stampa. La residenza si conclude con l’intervento di arte pubblica e un evento per costruire socialità e interesse intorno alla realizzazione dell’opera.

«Questo ci consentirà di avere un database di spazi disponibili per poi valutare di volta in volta, a seconda dell’artista coinvolto e del progetto quale location si adatta di più. La città è piena di spazi che possono diventare opere d’arte, da oggi saranno direttamente i cittadini a segnalare e mettere a disposizione questi spazi».

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