I soldi via Internet salvano l’arte:
crowdfunding decisivo per i restauri

Salvare opere d’arte ricorrendo a tante microdonazioni che coinvolgono la cittadinanza e gli appassionati. Il crowdfunding, in italiano finanziamento collettivo, è una risorsa sempre più utilizzata, sia come tendenza globale, sia a livello cittadino.

Salvare opere d’arte ricorrendo a tante microdonazioni che coinvolgono la cittadinanza e gli appassionati. Il crowdfunding, in italiano finanziamento collettivo, è una risorsa sempre più utilizzata, sia come tendenza globale, sia a livello cittadino.

Dopo aver esplorato il mondo del cinema, degli audiovisivi, della musica e del teatro, ci dedichiamo ora al crowdfunding nell’arte. Un modello che a Bergamo vanta esempi di successo, basti pensare ai 350 biglietti venduti in 48 ore per la serata benefica dello scorso giugno al Palazzo del Credito Bergamasco in onore de «Il Cavaliere in Rosa», capolavoro di Giovan Battista Moroni.

Un evento che ha combinato musica, arte e moda, contribuendo a raccogliere i fondi necessari per il restauro del «Polittico della presentazione della Vergine», la splendida opera di Palma il Vecchio custodita a Serina.

Racconta Marco Sangalli, responsabile di Kendoo, la piattaforma bergamasca di crowdfunding che si occupa solo di progetti no-profit: «Nel primo anno di vita di kendoo.it i progetti finanziati inerenti la valorizzazione del patrimonio artistico bergamasco sono stati due: “Restauriamo il Polittico di Serina di Palma il Vecchio”, insieme ai nostri partner Fondazione Credito Bergamasco e L’Eco di Bergamo, e “Bergamo! Save the globes”, promosso dal Fai Giovani di Bergamo. La parte a noi assegnata aveva come obiettivo il raggiungimento di 5.000 euro in 4 mesi, destinati a coprire parte delle spese necessarie (l’obiettivo di finanziamento totale era assai più ampio) per il restauro del globo celeste del Coronelli presente nella Biblioteca Angelo Mai di Bergamo Alta».

«Dopo sette mesi di lavoro da parte dei restauratori fiorentini l’opera è stata recuperata e il globo restituito alla città. Anche a sostegno di questo progetto è stato creato l’evento “Fai festa sotto le stelle”: all’interno della suggestiva cornice delle mura di Città Alta si è svolta una serata all’insegna della condivisione di obiettivi solidali», conclude Sangalli.

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