Itinerari, mostre e i tesori della Cattedrale
La Diocesi in campo per Palma il Vecchio

Sono numerose le iniziative culturali che la Diocesi ha previsto in occasione di Expo e in collaborazione con la mostra di Palma il Vecchio.

Progetti supportati anche dalla Fondazione Creberg che si è resa promotrice della prima grande retrospettiva, in programma presso la Gamec di Bergamo da marzo a giugno 2015, dedicata a Jacopo Negretti, artista di origini bergamasche tra i grandi della pittura veneta che sino ad oggi non è mai stato celebrato in una mostra monografica.

In particolare è da sottolineare la pubblicazione di due itinerari con tematiche legate all’opera bergamasca di Palma il Vecchio.
1. Sguardi sul Rinascimento, artisti e architetti nelle chiese di Bergamo
Testi di Giovanni Brera e fotografie di Marco Mazzoleni
Il turista che arriva nella nostra città trova facilmente modo di essere guidato verso città alta e i suoi tesori artistici e culturali, sui quali esistono guide e strumenti di comprensione, capaci di guidare il percorso inesperto del visitatore. Ma il grande fascino di Città Alta ha sempre lasciato in ombra la ricchezza nascosta nel cuore della Bergamo Bassa, quella sorta alle pendici del colle alla fine del Quattrocento e definitivamente configurata dalla costruzione delle mura venete. Nella parte bassa della città ci sono le tracce della Bergamo rinascimentale con le sue istituzioni ecclesiastiche e i suoi palazzi patrizi, i suoi antichi monasteri e i suoi borghi rimasti per molti versi intatti. In questo ricchissimo habitat storico religioso e culturale il visitatore, specie se straniero e di un’altra città, rischia di vagare smarrito e ignaro della ricchezza che lo circonda.

L’itinerario proposto mette in evidenza, a beneficio del pubblico, i nuclei storici della antica Bergamo di origine quattrocentesca. Partendo da Sant’Alessandro in Colonna (con piazza Pontida, la Maddalena, San Leonardo) muove dal Sentierone verso via Tasso (con San Bartolomeo, Santo Spirito, l’Ex Convento dei Canonici Lateranensi) per proseguire verso Borgo Pignolo (con San Bernardino e Santa Croce). Questo itinerario, mentre racconta la storia culturale e religiosa della Bergamo antica, fa attraversare un museo itinerante in cui scoprire immensi protagonisti della storia dell’arte, da Bergognone a Lotto, da Isabello a Moroni.Sulla base di questo lavoro la Fondazione Bernareggi sarà in grado di promuovere in forma permanente un programma di visite guidate aperte al largo pubblico nelle chiese che compongono questo affascinante itinerario artistico e spirituale.

2. Lontano da Venezia
Jacopo Palma il Vecchio nelle chiese bergamasche
testi di Simone Facchinetti e foto di Marzo Mazzoleni
I quattro siti parrocchiali che conservano pale d’altare di Palma il Vecchio e che saranno indicate nell’itinerario territoriale della mostra, si pre stano a un in itinerario analogo a quello de borghi cittadini. La Fondazione Bernareggi ha curato per questo la pubblicazione di un secondo itinerario che diviene un piccolo contributo alla conoscenza delle opere di Jacopo Palma il Vecchio conservate nelle chiese bergamasche. Prima di inoltrarvi nell’itinerario suggerito sarete invitati a ripercorrere la biografia del pittore, tramite la fonte storiografica più autorevole del Cinquecento, Le Vite di Giorgio Vasari. Diversi sono i capitoli dedicati ai paesi che conservano le opere di Palma, presi a pretesto per riflettere su aspetti di interesse più generale. Il luogo delle origini familiari, e allo stesso tempo quello che raccoglie il maggior numero di dipinti, è Serina: una sorta di «piccola Venezia» in mezzo ai monti. Per la principale chiesa del paese sono state commissionate opere di pittori di educazione veneziana, colleghi e amici di Palma: da Francesco Rizzo da Santacroce a Andrea Previtali. Alcuni di loro - da Girolamo Santacroce a Giovanni Cariani - hanno subito il fascino dell’arte di Palma e ne sono rimasti sedotti. D’altra parte il suo successo a Venezia è stato tale da metterlo nelle condizioni di non sentirsi in dovere di rientrare stabilmente in patria, come sarebbe accaduto a Cariani o allo stesso Previtali. Questa fama lagunare ha comportato anche la possibilità che sue invenzioni siano state copiate, o prese a modello, dalle botteghe che gravitavano intorno a lui, come è capitato nel caso della pala di Zogno.

Ma non solo guida di itinerari artistico-culturali. In occasione di palma, è stata presentata anche la nuova guida del Museo e Tesoro della cattedrale e documentario sulle scoperte archeologiche nel sottosuolo della Cattedrale. Si intitola «I tesori della Cattedrale di Bergamo, Storia di una chiesa nel cuore religioso della città» ed è una guida storico artistica con i testi di Laura De Vecchi, il coordinamento di Silvio Tomasini, le fotografie di Marco Mazzoleni e le illustrazioni di Damiano Nembrini.

La nuova guida del Museo e Tesoro della Cattedrale di Bergamo ripercorre le fasi di scoperta e scavo fra sito archeologico e attuale edificazione, da destinare alla divulgazione presso il pubblico turistico e non specializzato. Raccoglie in un unico racconto tutti i documenti della storia artistica e religiosa legati alla vita della Cattedrale di Bergamo, dai resti delle antiche cattedrali (paleocristiana e romanica), al loro rifacimento rinascimentale.

Da qui anche un documentario, «I Tesori sepolti», storia di un cantiere lungo 1500 anni prodotto e diretto da Omar Pesenti con il patrocinio de La Fondazione Bernareggi, nell’intento di valorizzare il significato cittadino delle scoperte archeologiche rinvenute nel sottosuolo della Cattedrale e di recente musealizzate. Un progetto, anche con il contributo della Fondazione Credito bergamasco, che ha promosso la produzione di un documentario filmato che ricostruisce, con documenti amatoriali e interviste ai protagonisti, l’avventura della scoperta delle antiche cattedrali di Bergamo, spiegandone al largo pubblico il significato storico,culturale e artistico. Il dvd del documentario è inserito nella nuova guida cartacea del Museo e Tesoro della Cattedrale. Il filmato sarà presentato in prima nazionale lunedì 9 marzo alle 21 al Conca Verde di Bergamo, con ingresso libero.

Ma non solo. Oltre alla mostra di Palma è in programma «Dall’oro al cielo - Le forme della fede a Bergamo tra tardo gotico e rinascimento», al Museo Adriano Bernareggi dal 21 marzo al 21 giugno. Un’esposizione sulle forme della fede a Bergamo tra tardo gotico e rinascimento. Il tema è affrontato prendendo spunto dalla funzione di alcune opere d’arte (scomparti di polittico, predelle, dipinti di destinazione pubblica e privata), organizzate in gruppi tipologici e allestite diacronicamente. Lo scopo della rassegna, a cura di Simone Fa cchinetti, è quello di mettere in evidenza come, a cavallo tra Quattro e Cinquecento, siano avvenuti dei mutamenti fondamentali nell’elaborazione delle forme delle opere d’arte e come tali mutamenti riflettano una nuova concezione del rapporto con la fede e con il genere della rappresentazione del soggetto sacro. In ultima analisi le opere registrano i cambiamenti che investono l’uomo del tempo, a ridosso degli anni della Riforma.

Infine un’altra iniziativa culturale promossa dalla Diocesi per Palma. Dal 29 marzo al 28 giugno (inaugurazione 28 marzo alle ore 18), alla chiesa di S. Agata il Gruppo Aeper promuove con la Fondazione Creberg una particolare esposizione «Nutrire il mondo con la bellezza» con opere dell’artista francese Jean Marie Pirot, in arte Arcabas. Un artista in grado di parlare all’uomo, dell’uomo. Ne sa cogliere ed esprimere la sacralità e la bellezza. Quella sacralità e quella bellezza che muovono, orientano, significano il nostro lavoro, la nostra presenza, il nostro spenderci, le nostre scelte di vita.

Alla mostra un nutrito programma di manifestazioni d’arte, attorno al tema della «bellezza»: teatro, danza, canto, musica (con varietà di strumenti), poesia, testimonianze, contributi di pensiero, momenti di interiorizzazione. Luogo principale dell’esposizione e degli eventi culturali sarà la Chiesa di S. Agata nel Carmine in Città Alta, altre opere saranno visitabili al Museo Bernareggi e lungo alcuni percorsi in Provincia: la Chiesa della Resurrezione a Torre de’ Roveri c/o Comunità Nazareth; la Cappella della Riconciliazione a Costa Serina c/o Comuni tà «La Pèta», la Chiesa parrocchiale di Ardesio e la Chiesa parrocchiale di Cenate Sotto.

Tutti i materiali di approfondimento sono disponibili sul sito www.aeper.it e www.arcabasbergamo.it.

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