Lo splendore dell’arte barocca
in mostra a palazzo Creberg

Ci saranno quei frutti di tre secoli e mezzo fa, frutti che sembrano vivi ora, che brillano di una luce che sembra propria. Pere che sembrano lì da raccogliere. Mele, fichi. Ciliegie scarlatte.

Ci saranno quei frutti di tre secoli e mezzo fa, frutti che sembrano vivi ora, che brillano di una luce che sembra propria. Pere che sembrano lì da raccogliere. Mele, fichi. Ciliegie scarlatte.

La natura morta di Luca Forte sarà in mostra insieme ad altre sedici opere di autori barocchi dal 4 fino al 24 ottobre nel palazzo storico del Credito Bergamasco, in Porta Nuova. Accanto a Luca Forte opere di forza pittorica che impressiona: come il Socrate che si trova nella fotografia qui accanto, dipinto da Luca Giordano, maestro napoletano tra i maggiori del Seicento, dalla sensibilità non così lontana dal Caravaggio.

Ma la mostra di questi capolavori del barocco non è l’unica iniziativa della Fondazione Credito Bergamasco: in quegli stessi giorni sarà possibile ammirare i due grandi restauri di capolavori di Palma il Vecchio, il celebre polittico di Serina e l’Adorazione dei pastori che si trova nella chiesa di San Lorenzo a Zogno e che Palma dipinse verso il 1515.

Angelo Piazzoli, segretario della Fondazione Creberg appare soddisfatto, dice: «Queste opere appartengono a un collezionista privato, il direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli, morto nel 1995. Dato il grande valore della collezione, piuttosto omogenea nella sua struttura, gli stessi Uffizi di Firenze hanno ritenuto di metterla in mostra nella loro galleria. Francamente non avrei mai pensato di potere titolare un giorno una mostra “Dagli Uffizi a palazzo Creberg”. Invece è accaduto ed è davvero motivo di orgoglio».

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