«Ol pret di Bà»: la sua storia
in un documentario di Fornoni

Don Francesco Brignoli era un parroco di estrema provincia, il prete di un piccolo paese dell’Alta Valle Seriana, Bani, frazione di Ardesio. Don Francesco morì ottanta anni fa, al principio di gennaio del 1934. Al suo funerale, in mezzo alla neve, parteciparono migliaia di persone.

Don Francesco Brignoli era un parroco di estrema provincia, il prete di un piccolo paese dell’Alta Valle Seriana, Bani, frazione di Ardesio. Don Francesco morì ottanta anni fa, al principio di gennaio del 1934. Al suo funerale, in mezzo alla neve, parteciparono migliaia di persone quando il paesino contava duecento anime.

Perché? Chi era veramente quell’uomo che tutti conoscevano semplicemente come «Ol pret di Bà», il prete di Bani? Ancora oggi, in Alta Valle Seriana, dal Ponte del Costone in su, tutti hanno sentito parlare di don Francesco Brignoli.

Anche Giorgio Fornoni, giornalista, reporter fotografico e televisivo che ha girato servizi televisivi nei luoghi più difficili del pianeta, dalla guerra in Congo per il coltan, alle battaglie in Liberia e in Sudan. Giorgio Fornoni è nato e vive ad Ardesio. Il suo documentario è stato proiettato martedì 5 agosto, nel cineteatro dell’oratorio di Ardesio in prima assoluta.

Chi era davvero «ol pret di Bà»?

«È la domanda che mi sono posto anch’io, la molla che ha fatto scattare queste ricerche. Ho lavorato per un anno a questo documentario tralasciando un’inchiesta per Report e un altro lavoro che stavo preparando. Ma sentivo che dovevo approfondire questa vicenda, per me stesso e per la gente del mio paese».

È riuscito a chiarire il mistero don Francesco Brignoli?

«Spero di essere riuscito a ricostruire la sua figura in maniera attendibile, compresi gli aspetti più particolari, non del tutto spiegabili in termini concreti. Del resto la sua era una grande figura spirituale ed è lì che va ricercato il senso della sua vita. Lui stesso lo ripeteva che l’aspetto spirituale, il dialogo con Dio, la preghiera, erano quello che di più importante esista nella vita e che il mondo illude, gratifica, incensa per poi diventare del tutto indifferente».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 5 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA