Car sharing di quartiere
per limitare il traffico in città

Potrebbe essere il primo passo verso la decelerazione, quanto meno dell’uso delle auto private per viaggiare in centro città. Sono gli stessi fra operatori e cittadini a chiederlo. Ma la realtà rischia di trasformarsi perfino in un risultato oggi effettivamente ambizioso. Eppure è già successo: nelle città dove il servizio è in funzione da qualche anno, quasi la metà (il 47%) di chi lo utilizza per muoversi nel centro urbano ha venduto la sua seconda auto. E il 12%, più di uno su dieci, ha invece rinunciato all’acquisto di una vettura nuova.

Potrebbe essere il primo passo verso la decelerazione, quanto meno dell’uso delle auto private per viaggiare in centro città. Sono gli stessi fra operatori e cittadini a chiederlo. Ma la realtà rischia di trasformarsi perfino in un risultato oggi effettivamente ambizioso. Eppure è già successo: nelle città dove il servizio è in funzione da qualche anno, quasi la metà (il 47%) di chi lo utilizza per muoversi nel centro urbano ha venduto la sua seconda auto. E il 12%, più di uno su dieci, ha invece rinunciato all’acquisto di una vettura nuova.

L’auto a noleggio, o più comunemente conosciuta come car sharing potrebbe dare una mano al traffico in città. In una città, come quella di Bergamo, sicuramente “malata d’auto”. Il sindaco Giorgio Gori lo ha confermato. Nel ribadirlo, e l’annuncio è sembrato ancora più convinto - la sua giunta ha infatti già approvato il bando lo scorso 16 febbraio – ha confermato che entro l’anno la città di Bergamo avrà il servizio di car sharing. Sarà possibile muoversi in centro senza utilizzare l’auto propria. Ma nemmeno i mezzi pubblici.

Una sperimentazione

È anche questo, del resto, un tassello del progetto che Fondazione Italcementi e le università di Bergamo e di Harvard stanno elaborando per un Piano urbano di mobilità sostenibile. E la sperimentazione di forme di sharing - dopo le molte altre città in cui è letteralmente decollato - è una delle nuove tendenze emergenti anche a Bergamo, segno di approvazione per iniziative di condivisione di mezzi di trasporto: bicicletta e automobile. «La prima formula sta andando molto bene – ha detto Gori - e sarà anche potenziata. La seconda puntiamo a farla partire entro fine anno». E in particolare il confronto con i diversi soggetti del territorio rivela un interesse significativo per una particolare formula di car sharing, l’auto a noleggio di quartiere, una modalità cioè che riduca la pressione sul traffico in aree specifiche, ma che possa diventare anche di preludio alla definizione graduale di “aree residenziali pilota” per la mobilità sostenibile.

La priorità del bando

Sarà quindi compito di Atb l’avvio delle procedure di gara per la gestione del servizio. Il modello sarà «free floating » (non prevede cioé la riconsegna dell’auto nel punto in cui è stata prelevata) le prime linee guida indicano che sarà prevista sosta gratuita dei veicoli del car sharing negli stalli a pagamento e nelle aree per residenti sul territorio comunale, ma anche libero accesso alle ztl, ad eccezione di quelle di Bergamo Alta e di via XX settembre.

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