L’esperienza di Colibrì:
dal cestino ai gioielli

Legno, carta, plastica pronte per essere buttate. Ma lungo un percorso di riciclo possono addirittura trasformarsi in una preziosa linea di gioielli. Oggetti rimodellati, con un nuovo design, fatti tornare a nuova vita e bellezza per ideazione che ci sta dietro.

Legno, carta, plastica pronte per essere buttate. Ma lungo un percorso di riciclo possono addirittura trasformarsi in una preziosa linea di gioielli. Oggetti rimodellati, con un nuovo design, fatti tornare a nuova vita e bellezza per ideazione che ci sta dietro.

A produrre queste vere rarità è Colibrì, uno dei gruppi che fanno parte della Cooperativa “Aeper”. I protagonisti, veri artisti in prima linea, sono persone di tutte le età affette da disagio psichico accolte in questo centro diurno e che li accompagna per dare loro una nuova impostazione sociale di base in vista del loro reinserimento sia nel mondo del lavoro sia nel mondo delle relazioni con l’esterno.

“Il rispetto per l’ambiente e il recupero di materiale di scarto è un valore che contribuisce a formare qualsiasi persona a 360 gradi, un approccio che fa capire molte cose della vita ed educa ad un comportamento civile e idoneo a stare nella società – spiega Giovanni Cardiani, uno degli educatori della Cooperativa -. Ogni settimana sono circa quaranta le persone che frequentano il nostro centro: con loro impostiamo una serie di laboratori per il recupero di materiale di scarto con cui i ragazzi realizzano oggetti di vario tipo. Recuperiamo soprattutto legno, a cominciare da quello che viene scartato dalla falegnameria che abbiamo qui a fianco. Ma i materiali che ci vengono donati e che recuperiamo in tutti i modi possibili sono anche cialde del caffè, sacchetti di plastica, imballaggi di plastica, polistirolo, carta”.

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