Stop alla trattativa Indesit
Uliano: «Accordo non violato»

Per Indesit «riteniamo che non ci siano state violazioni al verbale sottoscritto, e pensiamo sia utile fare alcune precisazioni riguardo alla reale situazione dello stabilimento di Brembate. Ci auguriamo che, una volta chiarita, venga da parte vostra confermato l'incontro fissato il 3 settembre, in base agli impegni assunti in sede ministeriale».

Inizia così la lettera che Ferdinando Uliano, segretario generale Fim Cisl Bergamo, ha inviato all'amministratore delegato della Indesit Company, Marco Milani dopo l'annuncio da parte dell'azienda dell'appuntamento di settembre.

«Il verbale di riunione siglato in sede ministeriale - spiega Uliano nella sua lettera, indirizzata tra l'altro al ministro Sacconi - prevede gli impegni di “ristabilire le funzioni operative negli stabilimenti” e non la sospensione delle legittime azioni di protesta».

«Le Rsu e le organizzazioni sindacali di Brembate - aggiunge - hanno ripristinato le funzioni operative dello stabilimento, e le stesse sussistono tutt'ora nello stabilimento, anche se l'azienda è ferma dal 2.8 al 24.8 a seguito di Cigo e ferie. È tanto vero questo che solo dalla firma del verbale ministeriale e dai comportamenti responsabili da noi assunti, è stato possibile riprendere l'attività produttiva in sicurezza: sono state 26.564 le lavatrici prodotte e 27.202 quelle spedite».

Inoltre, dice Uliano, «abbiamo dato la nostra disponibilità a riprendere l'attività produttiva per i giorni necessari a spedire ulteriori 6/7000 lavatrici durante il periodo di Cigo, cosa che da parte della direzione di Brembate non è stata poi presa in esame. Il personale (circa 30) comandato per prestare attività di completamento della produzione, manutenzione che sta regolarmente operando per consentire l'attività di avvio della produzione a termine della fermata di agosto»

«Per chiarezza e trasparenza - scrive Uliano all'amministratore delegato - vi ribadiamo che il 25 agosto 2010, giorno di ripresa delle attività produttive per lo stabilimento di Brembate, ci sono tutte le condizioni di ripresa delle funzioni operative dello stabilimento. I lavoratori e le lavoratrici di Brembate, la Rsu, la Fim-Cisl, insieme alle altre organizzazioni sindacali, hanno sempre dimostrato un alto livello di responsabilità e i risultati che Indesit ha avuto negli anni, sono il frutto della capacità di cogliere da sempre le sfide di rilancio dello stabilimento richieste dalla famiglia Merloni».

«Oggi con la stessa determinazione e lo stesso senso di responsabilità, ci muoviamo in questa grave situazione e vi chiediamo di rivedere la decisione di chiudere lo stabilimento. Pensiamo che direzione e proprietà debbano invece cogliere la sfida di coniugare sviluppo, miglioramento competitivo con la necessaria responsabilità sociale, investendo e rilanciando lo stabilimento di Brembate».

E sulla vicenda Indesit interviene anche Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil di Bergamo. «I 430 lavoratori hanno già subito “troppi colpi bassi”: dalla notizia dell'intenzione di chiudere lo stabilimento appresa solo attraverso le agenzie di stampa, il 9 giugno scorso, alla cancellazione unilaterale e temporanea della cassa ordinaria “con l'obiettivo aziendale di ottenere lo sblocco dei magazzini”».

«Ora, anziché iniziare la trattativa vera - dice Rota - la Indesit annuncia l'annullamento dell'incontro del 3 settembre, motivandolo con ipotetici ‘impegni disattesi da parte delle organizzazioni sindacali, che hanno dichiarato il blocco del magazzino dello stabilimento di Brembate'. L'azienda sbaglia quando afferma che nel verbale ministeriale siglato il 15 luglio sia menzionata la sospensione delle azioni di protesta da parte delle organizzazioni sindacali. È davvero sorprendente che non ci si attendesse una qualche reazione da parte di chi rischia, nel giro di poche settimane, di perdere il posto di lavoro».

«L'iniziativa di lunedì scorso - precisa la Cgil - tra l'altro è avvenuta a fabbrica ferma, durante il periodo di cassa integrazione; mai l'avremmo organizzata in fase di funzionamento dello stabilimento a riprova del rispetto dell'accordo ministeriale. Dato che Indesit ha deciso autonomamente la fermata produttiva usufruendo della cassa integrazione ordinaria per questa settimana, deduciamo che non avesse tutta questa necessità di produrre e consegnare gli elettrodomestici. Non utilizzi, dunque, l'argomento dell'ostacolo al magazzino, per rinviare nuovamente la trattativa. Come Fiom chiediamo all'azienda la conferma dell'appuntamento del 3 di settembre in sede ministeriale».

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