Cresce il numero delle imprese
In Bergamasca ce ne sono 96.241

Al termine del terzo trimestre del 2011 risultano registrate in provincia di Bergamo 96.241 imprese, in aumento dell' 1,2 per cento rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente.

Al termine del terzo trimestre del 2011 risultano registrate in provincia di Bergamo 96.241 imprese, in aumento dell' 1,2 per cento rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente.

Lo stock delle imprese attive raggiunge le 87.372 unità, in crescita dello 0,8 per cento sul terzo trimestre del 2010. L'incremento delle imprese registrate nel trimestre deriva da un saldo positivo tra nuove iscrizioni (1.137) e cessazioni (948).

Al netto delle 30 “cancellazioni d'ufficio” il saldo tra ingressi e uscite è positivo per 219 unità corrispondente a un tasso di crescita trimestrale dello 0,23%, un risultato modesto che colloca Bergamo al 66esimo posto nella graduatoria delle province italiane, al di sotto dei risultati medi di Lombardia (0,34) e Italia (0,32). Nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente si osserva un marcato calo delle nuove iscrizioni (-12,1%) e un lieve rialzo delle cessazioni (+1%) segno di un minor dinamismo della struttura imprenditoriale.

Tra le imprese registrate prosegue la crescita delle società di capitale (+3,2 per cento su base annua) e la riduzione delle società di persone (-0,8%). Aumentano le imprese individuali (+0,8%) e le “altre forme giuridiche” (+1,9%), formate in prevalenza da cooperative. Le iscrizioni sono in aumento tendenziale per le società di capitale (+6%) e le altre forme (+12,5%) mentre diminuiscono per le società di persone (-16,7%) e le imprese individuali (-17,6%). Le cessazioni nel confronto annuo diminuiscono per tutte le forme giuridiche tranne che per le imprese individuali che registrano un incremento del 5,6%.

Il sottoinsieme delle imprese artigiane è invece stazionario. Le imprese registrate sono 33.963 con un saldo marginalmente negativo tra 383 nuove iscrizioni e 387 cessazioni. Le nuove iscrizioni artigiane sono in netto calo (-19,5 per cento su base annua) a fronte di una riduzione meno marcata delle cessazioni (-7,4 per cento tendenziale). Anche nel caso dell'artigianato, il risultato di Bergamo è al di sotto del dato medio regionale e nazionale.

Lo stock delle imprese attive nei diversi settori è ancora in diminuzione in termini tendenziali nel trasporto e magazzinaggio (-0,3 per cento), nelle attività manifatturiere (-0,6 per cento) - che contano 11.809 posizioni - e nell'agricoltura e silvicoltura (-0,5 per cento). Gli aumenti relativamente più ampi (ma in parte amplificati da riclassificazioni delle attività) riguardano la fornitura di energia elettrica e gas, l'istruzione e la sanità e assistenza sociale, le attività artistiche, sportive e di intrattenimento. Negli altri settori, più consistenti per dimensioni assolute, si osservano progressi significativi nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+4,7per cento), nelle “altre attività dei servizi” (+3%), nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+2,7per cento), nelle “attività professionali, scientifiche e tecniche “ (+2,7 per cento) e nei restanti servizi immobiliari e finanziari.

Il commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio, settore auto e intermediari) conta a fine settembre 2011 19.642 imprese attive, con una crescita dello 0,9 per cento su base annua. Nelle costruzioni le imprese attive sono 20.750, in aumento dello 0,2 per cento tendenziale. Considerando la serie storica della variazione tendenziale dello stock di imprese attive e dei flussi destagionalizzati delle iscrizioni e cessazioni si nota che prosegue il percorso di allontanamento dai livelli minimi raggiunti sul finire del 2009 ma con un tasso di crescita distante dai livelli storici della prima metà del decennio e ancora nettamente inferiore al periodo pre crisi del 2005-2008.

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