Costruzioni Begnini in crisi
Chiesto il concordato in bianco

È crisi per un'altra impresa storica dell'edilizia bergamasca. Si tratta della Costruzioni Begnini Spa di Urgnano. Martedì la società, assistita dall'avvocato Enrico Felli, ha presentato domanda di concordato preventivo in bianco.

È crisi per un'altra impresa storica dell'edilizia bergamasca. Si tratta della Costruzioni Begnini Spa di Urgnano. E le ragioni sono quelle ricorrenti nel mondo del mattone che in misura maggiore rispetto ad altri comparti sta subendo i colpi della generale crisi economica.

Martedì la società, assistita dall'avvocato Enrico Felli, ha presentato domanda di concordato preventivo in bianco. Questo significa che ci saranno almeno 60 giorni per completare la documentazione relativa al piano. La procedura sarà comunque liquidatoria con cessione dei beni. Non è prevista infatti la continuazione dell'attività, che è già ferma da qualche mese dopo che sono state completate le ultime commesse. Per i 40 dipendenti rimasti c'è la cassa integrazione straordinaria. In linea di massima si prevede che la proposta concordataria potrebbe consentire di pagare i creditori chirografari in una misura variabile fra il 30 e il 55%.

La Costruzioni Begnini è nata nel 1980 per iniziativa di Giovanni Battista Begnini, impegnato in passato anche in ambito sportivo con l'Atalanta, di cui è stato vicepresidente fra il 2000 e il 2005, e il Monza, che ha guidato dal 2004 al 2009. A lui nell'iniziativa imprenditoriale edile si unisce il fratello Leone Giovanni. Le origini dell'attività sono anche precedenti e risalgono ai primi anni Settanta. Ma è nel decennio successivo che si gettano le basi per crescere da impresa edile a realtà leader nel settore delle costruzioni, conosciuta e consolidata nel panorama nazionale, con importanti realizzazioni nel residenziale ma anche nel commerciale e industriale.

La Costruzioni Begnini è controllata al 100% dalla Begnini Spa, che è a capo dell'omonimo gruppo, con interessi anche in altri settori, e rappresenta il cuore dell'attività nell'ambito dell'edilizia. Prima di arrivare alla domanda di concordato preventivo, fra il 2011 e l'autunno scorso si era portata avanti una trattativa con il sistema bancario per tentare la strada del risanamento del debito. Il percorso, però, non è andato a buon fine e si è arrivati di conseguenza alla determinazione di ricorrere alla procedura concorsuale. Si arriva così alla domanda depositata martedì in Tribunale. Nel quadro di un settore, l'edilizia, fondamentale nell'economia bergamasca e che sta risentendo in modo pesante della crisi in cui si trova il Paese.

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