Si è spento Giuseppe Rotelli
Era il «re» delle cliniche lombarde

Dopo una lunga malattia è morto oggi - venerdì - a Milano Giuseppe Rotelli, proprietario del gruppo ospedaliero San Donato, di cui fanno parte gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi (il policlinico San Pietro di Ponte San Pietro e il policlinico San Marco di Zingonia).

Dopo una lunga malattia è morto oggi - venerdì - a Milano Giuseppe Rotelli, proprietario del gruppo ospedaliero San Donato, di cui fanno parte gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi (il policlinico San Pietro di Ponte San Pietro e il policlinico San Marco di Zingonia).

Rotelli, si legge in una nota, «è venuto a mancare alle 19.10 all'ospedale S. Donato, circondato dall'affetto dei suoi cari, la moglie Gilda i figli Paolo Marco e Giulia e dei suoi più stretti collaboratori. Da oltre 2 anni lottava contro una malattia che non gli ha però impedito di essere nel pieno della sua attività sino all'ultimo, con la passione che ha sempre contraddistinto il suo impegno per la costante crescita del suo amato gruppo e della grande rete ospedaliera che ha saputo costruire».

Giuseppe Rotelli era nato a Pavia il 30 marzo 1945. Dopo la laurea in giurisprudenza si era avviato alla carriera di giurista, ma la sua era una famiglia di imprenditori da quattro generazioni. Da qui la sua fortuna e il consistente patrimonio che negli anni gli ha consentito di investire in operazioni anche finanziarie senza mai dover ricorrere al sostegno delle banche, e continuando sempre a reinvestire i proventi del gruppo ospedaliero nello stesso.

La storia parte agli inizi del '900, con il nonno Marco Sacchi commerciante di generi alimentari che, da una piccola attività, continua a crescere e guadagnare puntando anche sul genero, Luigi Rotelli, medico, papà di Giuseppe. Insieme nel 1957 sono tra i fondatori dell'Istituto di Cura Città di Pavia. Il dottor Rotelli nel 1967 decide di creare alle porte di Milano l'Ospedale di cui il figlio Giuseppe prende le redini nel 1980, abbandonando la carriera di giurista.

Il Gruppo Ospedaliero San Donato oggi ha 18 stabilimenti in Italia, di cui 17 in Lombardia, due Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, 3.956 posti letto, 9.012 addetti di cui 2.275 medici specialisti. Nel 2006 l'ingresso tra i soci stabili di via Solferino attraverso la finanziaria di famiglia Pandette con il 5,065% dei diritti di voto (1,611% di partecipazione diretta e una quota del 3,45% derivante dalla sistemazione della partecipazione della Bpi).

A dicembre 2010 Rotelli debutta nel cda di Rcs dopo le dimissioni di Marco De Luca, entrato in rappresentanza di Pandette occupando il seggio destinato all'azionista di minoranza. Nel 2012 salva il San Raffaele dal fallimento offrendo 405 milioni di euro. Fino ad oggi, con un investimento da 53,7 milioni di euro, è il primo azionista di Rcs con una quota pari al 16,55% dei diritti di voto. (ANSA).

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