La crisi e il mondo del lavoro
Crescono gli impieghi part-time

Boom dei sottoccupati part-time nel 2012. Secondo i dati rilevati dall'Istat con gli «Indicatori complementari al tasso di disoccupazione», hanno raggiunto quota 605 mila, 154 mila in più rispetto al 2011 (+34,1%).

Boom dei sottoccupati part-time nel 2012. Secondo i dati rilevati dall'Istat con gli «Indicatori complementari al tasso di disoccupazione», hanno raggiunto quota 605 mila, 154 mila in più rispetto al 2011 (+34,1%). I sottoccupati part-time rappresentano il 2,4% delle forze di lavoro, una percentuale comunque inferiore rispetto alla media dell'Unione Europea, pari al 3,8%.

«Nel 2012 i sottoccupati part-time, pari a 605 mila unità, risultano in forte crescita rispetto a un anno prima (+34,1% pari a più 154 mila unità) e rappresentano il 2,4% delle forze di lavoro» spiega l'Istituto di Statistica. «L'incidenza più contenuta per gli uomini rispetto alle donne (nell'ordine 1,5% e 3,6%) riflette la maggiore diffusione dell'occupazione part-time tra le lavoratrici - evidenzia ancora l'Istat nel corso della sua analisi -. Il fenomeno della sottoccupazione coinvolge gli stranieri in misura più intensa degli italiani (5,6% delle forza lavoro in confronto al 2%)». «Il divario tra il numero di ore lavorate dai sottoccupati part-time e quelle che avrebbero voluto svolgere è decisamente ampio». A fronte delle 16 ore lavorate, gli stessi soggetti desidererebbero lavorare in media 36 ore - prosegue l'Istat -. In particolare, il 28% dei sottoccupati part-time avrebbe voluto svolgere fino a 34 ore settimanali, mentre il restante 72% sarebbe stato disponibile a lavorare 35 ore o più. Infine, nell'esperienza italiana, «gran parte del part time è di tipo involontario, ossia svolto in mancanza di occasioni d'impiego a tempo pieno. Tra i sottoccupati part-time quelli a carattere involontario sono nove ogni dieci».

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