Dalla casualità un'intuizione
Nasce così la pellicola pulisci-lenti

Da un gesto quasi casuale nasce un'intuizione: creare un prodotto per la pulizia delle superfici vetrose, che si tratti di lenti, piuttosto che di piani cottura a induzione. È successo alla Plastik Texile, di Albano, dove è nato «Gloossy».

È estate e la colonnina di mercurio sfiora i 30 gradi. Di indossare la cravatta non se ne parla neanche. Ma la cravatta, in mancanza di un fazzoletto, assolve anche un'altra funzione che non è solo quella estetica: serve a pulire le lenti degli occhiali. Gianangelo Cattaneo, presidente del gruppo Plastik (produzione di film e sacchetti per il settore igienico sanitario e film tecnici) di Albano Sant'Alessandro, quella mattina si trova nella sede della Plastik Textile, dove si produce film traspirante.

I suoi occhiali hanno bisogno di una ripulita e così prende un pezzo di pellicola che l'azienda utilizza per realizzare la parte in plastica di pannolini, pannoloni e assorbenti. E da un gesto quasi casuale nasce un'intuizione: creare un nuovo prodotto per la pulizia delle superfici vetrose, che si tratti di lenti, piuttosto che di piani cottura a induzione. 

Il prodotto si chiama «Gloossy», con la doppia «o» che graficamente richiama la montatura di un paio di occhiali, ideato nel 2012. Nel Nord Europa è già presente sul mercato, mentre in Italia è fresca la partnership con Tucano per abbinare le custodie e cover per computer, tablet e smartphone alla pezzuola per pulire gli oggetti tecnologici.

Nata nel 1998, la Plastik Textile conta 90 dipendenti e un giro d'affari che si attesta sui 32 milioni di euro, mentre la capogruppo Plastik occupa 150 lavoratori e ha ricavi per circa 40 milioni; il fatturato aggregato si aggira quindi sui 70 milioni, di cui è attesa una lieve crescita nel 2013. Questo grazie anche allo stabilimento tunisino, inaugurato nel 2012 e entrato a pieno regime a inizio anno, della Plastik Nord Afrique, da dove escono film traspiranti destinati al mercato del nord e centro Africa, ma anche ai Paesi europei.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 17 ottobre

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