Frattini, cortei dei lavoratori
e Consiglio comunale a Seriate

Un corteo nel centro di Bergamo per contestare la decisione della Frattini di Seriate di «lasciare a piedi - si legge in un comunicato della Cgil - 150 persone delle 192 che lavoravano a Seriate». La decisione è stata presa dall’assemblea dei lavoratori di giovedì mattina dopo la firma che, martedì 15 settembre, ha perfezionato l’acquisto del ramo d’azienda da parte di Mall Herlan.

Nella giornata di venerdì i lavoratori si sono radunati alle 9 in piazza Marconi, di fronte alla stazione, per poi muoversi verso viale Papa Giovanni XXIII fino ad arrivare in via Angelo Mai al civico 16, dove ha sede lo studio del Commissario Giudiziale Maria Rachele Vigani e dove si terrà un presidio che chiuderà la manifestazione.
L’iniziativa è stata decisa durante l’assemblea dei lavoratori che si è tenuta dalle 9 alle 10.30 di giovedì, a cui è seguito un corteo all’interno della fabbrica che ha coinvolto anche i 37 assunti dal Mall Herlan. Il corteo di venerdì è una delle iniziative in programma per sensibilizzare la cittadinanza ai problemi dei lavoratori della Frattini: un'altra manifestazione si svolgerà la prossima settimana di fronte al Tribunale di Bergamo mentre lunedì sera alle 20 è organizzato a Seriate un Consiglio comunale interamente dedicato alle vicende della Frattini dove saranno invitati rappresentanti della Provincia, della Regione e dei Comuni dove risiedono lavoratori che hanno perso il lavoro.

La storica azienda metalmeccanica che produce macchine per la deformazione di contenitori cilindrici, all’inizio di giugno, dopo essere stata travolta dalla crisi, aveva presentato al Tribunale di Bergamo domanda di concordato preventivo (con richiesta di esercizio provvisorio fino al 31 agosto, poi prorogato al 15 settembre). Alla Frattini era già in corso (per circa 120 lavoratori) una cassa integrazione ordinaria a rotazione. Il 5 agosto l’azienda aveva poi comunicato la richiesta di cessione di ramo d’azienda. La società Mall Herlan se l'era aggiudicata all'asta indetta dal commissario giudiziale Maria Rachele Vigani a fine luglio, alzando di oltre un milione l'iniziale offerta di 3,2 milioni di euro, con un impegno per l'assunzione immediata di 37 persone e la disponibilità ad assumerne altre 10 in seguito. A fronte di un piano industriale di rilancio, investimenti e sviluppo dell'attività di produzione del ramo d'azienda, al termine di una lunga trattativa sindacale, la Mall Herlan aveva accolto la quasi totalità delle richieste presentate dal sindacato confermando la disponibilità ad assumere subito 71 persone (cinque in più delle 66 della divisione «metal container») alle quali poi trovare una soluzione anche attraverso il ricorso a misure di sostegno del reddito ed ammortizzatori sociali. Nella stessa giornata di contrattazioni, però, l'accordo appena raggiunto con i sindacati è stato poche ore dopo di fatto «cancellato» dal voto contrario dei lavoratori e a quel punto l'unico impegno di Mall Herlan è rimasto quello delle 37 assunzioni immediate previste all'assegnazione.

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