Bergamasca un’app geniale
«Non ti fa buttare il pane»

Il pane duro resta nei cassetti e finite per buttarlo o portarlo al parco per dar da mangiare alle papere? Adesso ci pensa «Breading» a risolvere il problema. E il pane così viene recuperato e non finisce nel cesto dei rifiuti.

Il pane duro resta nei cassetti e finite per buttarlo o portarlo al parco per dar da mangiare alle papere? Adesso ci pensa «Breading» a risolvere il problema. Si tratta di un’applicazione pensata per smartphone e per computer che punta a mettere in contatto le associazioni non profit con i panifici, in modo che il pane invenduto non vada buttato, ma venga destinato ai meno abbienti attraverso apposite organizzazioni.

È soltanto una delle idee nate durante la tre giorni di «Startup live Bergamo», iniziativa promossa dal Talent Garden per valorizzare progetti innovativi.


L’obiettivo di «Breading» è quello di «creare un circolo virtuoso» e di «proporre un servizio con una certa metodicità», non lasciato al caso, insomma, come spiega Ornella Pesenti, una delle componenti della squadra che ha sviluppato l’idea (il team è formato anche da Alessandro Maculotti, Fabio Zucchi, Riccardo Fogaroli, Florina Dumitrache, Chiara Frassolvati e Vincenzo Ferrara). La app - gratuita - sarà disponibile a breve e, potenzialmente, potrà essere scaricata ovunque nel mondo per fare incontrare domanda e offerta di pane.


Questa idea è stata decretata vincitrice, a pari merito con «ThreeDrone», un multimotore in grado di effettuare la ricostruzione in 3D di ciò che ci circonda.

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