Calze conto i muri del mondo
Bresciani, a Spirano si usa la fibra di rosa

Bresciani Calze torna a Pitti Uomo e gioca con la fantasia, con l’arte ma anche con un messaggio sociale di integrazione realizzando un paio di calze dal nome «The Wall», dove è raffigurato un muro squarciato.

«Abbiamo pensato a questi tempi bui e volevamo dire la nostra, perché la moda è da sempre uno strumento di comunicazione» commenta Fabio Bresciani, lo stilista della famiglia che dal 1970 a Spirano realizza calze in maniera ancora artigianale, con un laboratorio in continua attività e oltre 14 passaggi manuali che danno vita a gambaletti in cotone, seta e lane pregiate, realizzati per oltre 14 marchi internazionali di moda.

Ai brand mondiali si affianca anche la licenza Canali, gestita dal 2003, anche se quest’anno, alla Fortezza da Basso, il protagonista sarà il marchio di proprietà, «Bresciani 1970», che a Firenze punterà sulla collezione di cotoni e sete, lane e sete e una linea underwear a cui si abbina la pigiameria da uomo realizzata, in cotone e jersey, nel Marchigiano. «Ci aspettiamo un 2017 più vitale dell’anno che si sta chiudendo - commenta Massimiliano Bresciani, amministratore delegato dell’azienda -. Malgrado la flessione come fornitori in conto terzi, abbiamo tenuto anche grazie all’aumento del 20% della produzione con il nostro brand. Inoltre, la Russia sta tornando a crescere dopo gli ultimi anni di perdite. Lo stesso gli ordini dagli Stati Uniti che ora rappresentano il 30% del nostro mercato».

Buoni presupposti per l’export che resta il punto di forza (l’87%) della Bresciani che ha chiuso il 2016 con 2 milioni e mezzo di fatturato (29 i dipendenti, ndr). Per il 2017 l’azienda ha in programma il rinnovamento di parte dei macchinari. «Investiremo oltre 100 mila euro per cambiare le macchine per il rimaglio automatico, anche se continuiamo a farlo manualmente con alcuni filati: un lavoro complesso e certosino che in pochi sanno fare» commenta Massimiliano Bresciani. Con i filati sottilissimi, in particolare la seta. «Tra le novità che esponiamo a Firenze, le calze in canapa e seta e quelle in lana con fibra di rosa: una fibra naturale prodotta con i petali di rosa oltre a un tributo alla storia e a Lorenzo il Magnifico». A Pitti Uomo l’azienda di Spirano lancia «Chi vuol essere lieto sia…», gambaletto realizzato con la tecnica del jacquad lettering, esclusiva del calzificio bergamasco.

«Dopo l’incipit dei Promessi Sposi della passata collezione, un inno per sfidare i tempi non facili, per far tesoro delle proprie forze», commenta Fabio Bresciani che ha firmato anche uno dei modelli finiti recentemente sul grande schermo. Un paio di gambaletti disseminati da piccole zebre colorate sono, infatti, indossate da Enrico Guarneri nel film «Natale a Londra - Dio salvi la Regina». «Non è la prima volta che le nostre calze finiscono in un film. Oltre agli attori, abbiamo vestito uomini politici e personalità di rilievo mondiale». I nomi più recenti sono top secret, anche se nel passato si ricordano i presidenti Reagan e Bush. «Per diversi anni abbiamo avuto un ufficio commerciale in affitto nella Trump Tower, sulla Quinta Strada a New York. Chissà se ora arriveremo anche ai piedi del nuovo presidente Usa» conclude Bresciani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA